venerdì 30 dicembre 2011

Il rischio del vischio


 
✈ IL RISCHIO DEL VISCHIO ✈

Sara' il mio ultimo
exploit poetico del 2010-2011?
P
roprio non vi saprei dire
ma quel che piu' mi fa intristire
e' che un altro anno ancora
sento sulle mie povere spalle
e non vi racconto balle
quando vi dico
che ogni anno che passa
e' sempre piu' pesante
e' come avere un elefante
sul groppone
che ogni 365 giorni
aumenta di volume
aumenta di peso
per quanto io sprema il mio acume
non trovo soluzione
a questo costante disfacimento
che tormento!!

Allora cari amici
non ci inquietiamo
verso l'Anno Nuovo
con cipiglio gioioso
ci avviamo
con speranze nuove e vecchie
svuotiamo
le nostre angosciate capocchie
e facciam festa
a piu' non posso
riduciamo all'osso
ogni possibilita' di infelicita'
saltiam allegramente
sul cadaverino bacato
dell'anno passato
nulla ci puo' fermare
nulla ci puo' turbare
solo attenti ad un piccolo particolare...

Siate freddi e senza cuore
non cercate il perduto amore
perche' puo' capitare
che tra capo e collo
vi capiti all'improvviso
di cedere ad un dolce sorriso
e cader innamorati
ancor prima che
i botti sian scoppiati...

E' questo che io chiamo
senza alcun cincischio
IL RISCHIO DEL VISCHIO!!


Cari Amici, occhio ai troppi baci e BUON ANNO a TUTTI!!

EnricaMerlo©2010-2011

giovedì 29 dicembre 2011

La sfortuna





Per sollevare un così grande peso, Sisifo, ci vorrebbe tutto il tuo coraggio! Benché si lavori di lena, l'Arte è lunga, il Tempo breve.
Lontano dai sepolcri illustri il mio cuore, come un tamburo abbrunato, batte funebri marce verso un cimitero remoto. - Non pochi gioielli vi dormono, sepolti nelle tenebre e nell'oblìo, lontano da zappe e da sonde.
E non pochi fiori vi effondono contro voglia il loro profumo, dolce come un segreto, in profonda solitudine. 
 

Charles Baudelaire

sabato 24 dicembre 2011

Le stelle spente





















Lungo il viale ci sono tante stelle spente
Offrono amore a chi non lo vuole
Danno calore alle fredde mani

Nei focolai dei vizi
Il gelo del cuore non passa attraverso il corpo martoriato
Il gelo del cuore non attraversa gli occhi


In questi corpi c'è tutto il dolore del mondo
Sono spugne di odio e fragilità
Chi salverà le stelle spente?

C'è freddo fuori, c'è gelo dentro
Le sagome nella notte nera si stagliano
E gli olezzi fetidi accompagnano gli incontri.

Come faremo a bruciare gli abiti mentali dei benpensanti?
Chissà quale dazio state pagando in questa vita
Ma un giorno io vi vedrò remigare al di sopra del labirinto


Stefania Verderosa


Fonte della foto

mercoledì 21 dicembre 2011

C'è un albero dentro di me

 
C'è un albero dentro di me
trapiantato dal sole
le sue foglie oscillano come pesci di fuoco
le sue foglie cantano come usignoli

è un pezzo che i viaggiatori sono scesi
dai razzi sul pianeta ch'è in me
parlano una lingua che ho udito in sogno
non ordini non vanterie non preghiere

in me c'è una strada bianca
le formiche passano coi semi di grano
i camion passano col chiasso delle feste
ma il carro funebre - è proibito - non può passare

in me il tempo rimane
come una rossa rosa odorosa
che oggi sia venerdì domani sabato
che il più di me sia passato che resti il meno
non importa.

Nazim Hikmet, Mosca 1956
 

lunedì 19 dicembre 2011

Una poesia anche per te

Forse non sai quel che darei
Perché tu sia felice
Piangi lacrime di aria
Lacrime invisibili
Che solamente gli angeli
san portar via

Ma cambierà stagione
ci saranno nuove rose

E ci sarà
dentro te e al di là
dell’orizzonte
una piccola
poesia

Ci sarà
forse esiste già al di là
dell’orizzonte
una poesia anche per te

Vorrei rinascere per te
e ricominciare insieme come se
non sentissi più dolore
ma tu hai tessuto sogni di cristallo troppo coraggiosi e
fragili
per morire adesso
solo per un rimpianto

Ci sarà
dentro e te e al di là
dell’orizzonte
una piccola poesia

Ci sarà
dentro e te e al di là
dell’orizzonte
una poesia anche per te

Perdona e dimenticherai
per quanto possa fare male in fondo sai
che sei ancora qui
e dare tutto e dare tanto quanto il tempo in cui il tuo segno rimarrà
questo nodo lo sciolga il sole come sa fare con la neve

Ci sarà
dentro e te e al di là
dell’orizzonte
una piccola poesia

Ci sarà
forse esiste già al di là
dell’orizzonte
una poesia anche per te
anche per te
per te


Elisa, il video


Fonte

giovedì 15 dicembre 2011

In questa stagione...

In questa stagione calda penso a te
la tua nudità il tuo collo il tuo polso
il tuo piede sdraiato sul divano
come una rondine bianca
quello che mi dicevi

In questa stagione calda penso a te
non so che cosa penso di più
quello che vedevo con i tuoi occhi
il tuo collo il tuo polso il tuo piede nudo
oppure quello che mi dicevi
donandoti a me

In questo calore giallo penso a te
in questo calore giallo di una stanza d'albergo
pensando a te
mi spoglio della mia solitudine
della mia solitudine che somiglia alla morte.


Nazim Hikmet, Berlino 1960

mercoledì 14 dicembre 2011

IL GRIDO DEL MARE

Ieri ho visto il mare,

scuro, minaccioso, illuminato da uno spicchio di luna.

Ieri ho visto il mare

e fra i rumori della notte

ho udito il suo rumore richiamarmi,

rapire i miei pensieri come una sirena.

Io appoggiata alla ringhiera, ho gridato senza dire una parola,

e quest’urlo è rimasto soffocato senza eco, nel mio più profondo essere,

i miei occhi,

persi in quell’immensità angosciosa e affascinante,

sono rimasti fissi,

ed ero mare all’improvviso,

scura minacciosa, senza luce,

non avevo lacrime sul viso,

ma il sale del pianto mi bruciava il cuore,

ed il mio corpo si aggrappava alla ringhiera

quasi a sostenersi contro la tempesta,

bastava voltarsi per fuggire,

ma restavo ad ascoltare l’infrangersi del mare dentro me,

ed ogni onda era uno squarcio in più,

era un tormento,

ma restavo, rapita quasi persa,

cieca di terrore ma incapace,

viva ma come senza vita…

Qualcuno mi ha preso per la mano e mi ha portato via mentre morivo

ed io ho avuto appena il tempo di salutare il mare

e stringermi nel cuore il suo lamento.

 

Cristina Pinochi



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Controvento

Gli occhi bruciano
Niente vedono,
Solo quello che c'è

Sogni, lacrime
Specchi, pozze limpide
Sai,
Trema in bilico
Tutto quello che c'è

Cambierà
Questa notte è per te
Tra le dita
solo tu passerai
Cambierà, verrà
un fulmine
e accenderà
Aria e vento
E si vedrà,
Schiarir
intorno a te

Tempo sbriciola
Giorni, sorsi piccoli
Vai, solo un passo e avrai
tutto quello che c'è

Cambierà
Ogni stanza è per te
dalle dita
negli angoli scenderai
Cambierà
Schiena dritta
contro il vento
E si vedrà,
Spioverà
intorno a te.



Malika Ayane, il video

(Thanks to Maz for these lyrics)

lunedì 12 dicembre 2011

VOLI LIBERI





















In alto sugli stagni sulle valli,
Sopra i boschi, oltre i monti.
Sulle nubi e sui mari, oltre il sole e oltre l'etereo
Al di là dei confini delle sfere stellate
Tu mio spirito ti muovi agilmente.
Dividi le profonde immensità tra anima e corpo.
Come un buon nuotatore, che gode in mezzo alle onde, gaiamente, libero.
Con virile e indicibile piacere
Tu mio spirito
Fuggi lontano da questi miasmi ammorbanti
E nell'aria superiore voli sino a purificarti.
Bevendo come un liquido divino e puro.
Il fuoco della libertà che colma chiaro.
Le regioni limpide dell'infinito.
Fortunato colui che può con volo d'ali
Slanciarsi verso orizzonti sereni e luminosi.
Lontani dal tremore terreno
Abbandonando i vasti affanni e i dolori.
Pesi gravanti sopra la nebbiosa vita
Fortunato colui, che plana e s'alza
E sicuro
Intende
Le segrete vie
Dell'anima
E delle cose
Vere.



Il Giardino dei miei pensieri

Cristina Pinochi

sabato 10 dicembre 2011

Venite con me


Chiudete gli occhi e venite con me in una vecchia fattoria con l’orzo lasciato nell’aia ad asciugare: davanti alla porta penzola una vecchia tenda di bambù, sbiadita dal sole di tante estati passate. Uno haiku descriverebbe il tutto così:

L’orzo si asciuga
Davanti alla porta
tenda di bambù

E ora guardate lassù, sì proprio sulla cima del monte. Dietro l’alto muro, sprofondato nel verde
e nel silenzio c’è un vecchio monastero, se non siete stanchi arrampicatevi con me :

Tetro convento
Bianche solo le cuffie
delle monache

E dopo questa arrampicata riposiamoci e sediamoci insieme sui bordi di uno stagno dove insetti
e ranocchi saltano su e giù:

Tuffi di rane
Tra le ninfee l’acqua
è piena di ploff

E intanto si fa sera e nell’acqua del pozzo si specchiano luna e stelle.
Marisa Kiki

mercoledì 7 dicembre 2011

I poeti lavorano di notte

quando il tempo non urge su di loro,
quando tace il rumore della folla
e termina il linciaggio delle ore.

I poeti lavorano nel buio
come falchi notturni od usignoli
dal dolcissimo canto
e temono di offendere Iddio.
Ma i poeti, nel loro silenzio
fanno ben più rumore
di una dorata cupola di stelle.


lunedì 5 dicembre 2011

Accarezzami l'anima




Accarezzami l’anima
Perché dal plastico sorriso
Fiorisca l’Aurora

by Lilly

Un Bacio di Dama
dall'isola lontana
Caldo tepore


sabato 3 dicembre 2011

Tu eri la verità


Tu eri la verità, il mio confine,
la mia debole rete,
ma mi sono schiantata
contro l'albero del bene e del male,
ho mangiato anch'io la mela
della tua onnipresenza
e ne sono riuscita
vuota di ogni sapienza,
perché tu eri la mia dottrina,
e il calice della tua vita
sfiorava tutte le rose.
Ora ti sei confusa
con gli oscuri argomenti della lira
ma invano soffochi la tua voce
nelle radici - spirali degli alberi,
invano getti gemiti
da sotto la terra,
perché io verrò a cercarti
scaverò il tuo fermento,
madre, cercherò negli spiriti
quello più chiaro e più fermo,
colui che aveva i tuoi occhi
e la tua limpida voce
e il tuo dolce coraggio
fatto soltanto di stelle.

giovedì 1 dicembre 2011

Nessuna voglia di parlare

Nadia Anjuman, giovane donna afgana di 25 anni, madre di una bimba di pochi mesi, venne uccisa a percosse dal marito il 4 novembre 2005, in Afghanistan ad Herat (chiamata – per ironia della sorte - Città dei Poeti). La sua "colpa" fu di aver letto in pubblico alcune poesie dal libro "Fiore rosso scuro" da lei scritto qualche anno prima.  Quando accadde il fatto, era già molto conosciuta come poetessa, ma assurdo e increscioso fu il fatto che la giustizia afgana assolse e giustificò il marito che, tra l’altro, era impiegato in ambito universitario.
Era l’epoca in cui, in quel paese, governava il regime talebano.
Ci ha lasciato 2 libri di poesie scritte in lingua “farsi” usata in una regione afgana.
----Marina----

NESSUNA VOGLIA DI PARLARE
di Nadia Anjuman

Che cosa dovrei cantare?
Io, che sono odiata dalla vita.
Non c’è nessuna differenza tra cantare e non cantare.
Perché dovrei parlare di dolcezza?
Quando sento l’amarezza.
L’oppressore si diletta.
Ha battuto la mia bocca.
Non ho un compagno nella vita.
Per chi posso essere dolce?
Non c’è nessuna differenza tra parlare, ridere,
Morire, esistere.
Soltanto io e la mia forzata solitudine
Insieme al dispiacere e alla tristezza.
Sono nata per il nulla.
La mia bocca dovrebbe essere sigillata.
Oh, il mio cuore, lo sapete, è la sorgente.
E il tempo per celebrare.
Cosa dovrei fare con un’ala bloccata?
Che non mi permette di volare.
Sono stata silenziosa troppo a lungo.
Ma non ho dimenticato la melodia,
Perché ogni istante bisbiglio le canzoni del mio cuore
Ricordando a me stessa il giorno in cui romperò la gabbia
Per volare via da questa solitudine
E cantare come una persona malinconica.
Io non sono un debole pioppo
Scosso dal vento
Io sono una donna afgana
E la (mia) sensibilità mi porta a lamentarmi.

POESIE PENSIERI E TUTTO UN PO'

Elegia per Nadia Anjuman

 


 

mercoledì 30 novembre 2011

Sprazzi di cielo

Sprazzi di cielo terso e sereno.
Polveri argentate che come pioggia
Rilegano con fili in controluce
Ali d'angelo, cirri ovattati, velati di
Zucchero filato che ci riporta indietro a
Zone di tempo dal sapore smielato.
Incantevoli istanti passati, trasognati,
Di memorie antiche incontaminate.
Istanti irripetibili di giochi di aquiloni
Colorati da mille sfumature sfaccettate,
Insieme per mano guardando con volti
Estasiati l'incanto di uno sprazzo di cielo,
Là dove ancora si riflette il pensiero.
Oltre il limite del tempo terreno!


Carla Composto

domenica 27 novembre 2011

Le mie poesie


Povere umili creature,
belle come agli occhi del padre le figlie,
ma in realtà non so come sono.
Ma so cosa sono.
Amiche fidate, confidenti pazienti
sempre disposte ad ascoltarmi,
senza contraddire i miei deliri,
senza ridere dei miei sogni grotteschi.
Fioche candeline
che nella notte della solitudine
illuminano il cuore,steso lì,sulla pagina.

Voci tolte alla mente per far parlare l’anima
affacciata su spiragli di irrealtà, di sogni,
su marcite di rimpianti, scorci di speranze.
Faville del rogo di sensazioni,
che cova nei recessi cupi dell’essere,
sprizzate alla luce e spentesi sulla carta,
per catturare e lenire emozioni.
Storie di un attimo,di un giorno….una vita,
nate non per raccontare un libro
ma per riempire un cuore spogliato.
Ali di silenzi gravanti, parole erranti,
rifugio sereno di pensieri smarriti,
manine giunte per le mie preghiere.
Complici innocenti dei miei stessi peccati.


Enzo Tobia

venerdì 25 novembre 2011

Una canzone felice



Ho chiodi d'allegria per la mente
e una tiritera che non mi da pace,
sarà quella nota di Vita che mi ha alitato
prima del risveglio.
Mi segue come un fischiettio che gorgoglia assetato di felicità
mi tiene la mano salda, almeno oggi mi chiede di non poggiare i piedi per terra, c'é sempre tempo per essere GRANDI


by Lilly

lunedì 21 novembre 2011

Occhi

Un tempo, quando mi amavi
rifulgevano di vivida luce
i miei occhi innamorati
nel riflesso raggiante
di te, allora mio sole.

E di notte le Pleiadi, gelose
solevan ai vetri
della finestra bussare
avendo gli occhi miei
scambiato
per loro sorelle.

Or che più m'ami
e per paura di soffrire
ancora un abbandono,
il cuor mio più a nessuno
fo' devoto,
son i miei occhi spenti
anonimi e neri
a confondersi col buio
della notte
che nell'animo mio impera
e ne la luna ne le stelle
vengon più , di sera,
a bussare
alla finestra chiusa.


sabato 19 novembre 2011

Un passo dopo l'altro


Un passo dopo l'altro
cammino e non mi accorgo
di quello che era ieri
di quello che sarà
Un passo dopo l'altro
proseguo sul sentiero
e non mi fermo ancora
aspetto di arrivare
Un passo dopo l'altro
io sento sotto i piedi
i ciottoli e le foglie
e guardo i miei pensieri
congiungersi alla terra
Un passo dopo l'altro
e sono ancora viva.
 
 

mercoledì 16 novembre 2011

COME UN'AZZURRA NUVOLA - J A D E ●♥ Ƹ̵̡Ӝ̵̨̄Ʒ ♥●


Nel cielo dei miei occhi,
sosti come una nuvola,
fragranze
di lavanda e muschio
marcano
il tuo passarmi accanto.

M'appartieni...
Uomo dalle labbra mute,
nel tuo viver vivo
e dipingo sogni
da realizzare.

Riflesso d'anima
nella mia anima,
il tuo respiro è vita
per me
che d'aria sono affamata.

Oh mia carezza della sera,
come ti sento mio
in questa solitudine!

Sei mio...solo mio
e lo grido al vento
e il vento, mio alleato,
ti porta la mia voce
come una mantra.

Ladro
dei miei battiti
ladro
dei miei occhi,
mi lascia
esanime
la tua assenza.

In maglie fitte
mi tieni prigioniera,
e la tua rete
è grande come il mare.

Viva è la tua anima
sulle sponde dei miei occhi
che se li chiudo,
nel cielo di questi occhi
io ti trattengo...


Jade

lunedì 14 novembre 2011

Come la nebbia non lascia cicatrici

Come la nebbia non lascia cicatrici
sul verde cupo della collina,
così non ne lascia il mio corpo su di te, né mai ne lascerà.
Quando il vento e il falco s'incontrano,
che cosa rimane di duraturo?
Allo stesso modo ci incontriamo,
io e te,

per poi rigirarci e dormire
Come tante notti resistono
senza la luna né una stella,
così anche noi resisteremo,
quando uno di noi sarà via, lontano.


Leonard Cohen


sabato 12 novembre 2011

Se è sera e se piove


Se è sera e se piove
se il vento fa sentire i suoi sospiri
passando per caso
a scompigliarmi i capelli
E' solo il momento
che passa, mi sfiora e va via.
 
 

venerdì 28 ottobre 2011

Detesto l'inverno

Essendo dinamica
con un carattere vivace
in continuo fermento
-star ferma mi è di tormento-
non amo l'avara
stagione invernale.

È che il tempo brutto
e l'intenso freddo
mi costringon in casa
a rimanere
ed ancor più a riflettere
ed a pensare.

Così che la mia attività
celebrale
è un continuo rimuginare
perdendosi in pensieri
e ciò mi stressa

senza poi contare
che vedendo
il desolante quadro
degli alberi spogli
e di giardini senza fiori
mi pervada un profondo
senso di tristezza
pensando me stessa
simile alla brulla terra
arata col vomere
dalla dolorosa solitudine.

E la sera
che presto scende
m'invita poi al ricordo
ed in mille nostalgie mi
perdo
riaprendo così
antiche ferite
che pensavo sopite.

In estate è diverso..
il sole, il mare, le lunghe giornate
il rigoglio della natura
le lunghe passeggiate
in bicicletta
distolgono
la mente dal mio triste
pensare,
facendomi sentire viva, serena
pervasa da verde linfa
come la foglia dell'albero.


Spirito di farfalla
il mio,
non può amare l'inverno
che gelando l'anima
mi fa soffrire...
sempre abbisogno
di caldo sole
per sognare e vivere.



Loretta Margherita Citarei

 

martedì 25 ottobre 2011

Apro la sigaretta...

Apro la sigaretta
come fosse una foglia di tabacco
e aspiro avidamente
l'assenza della tua vita.
È così bello sentirti fuori,
desideroso di vedermi
e non mai ascoltato.
Sono crudele, lo so,
ma il gergo dei poeti è questo:
un lungo silenzio acceso
dopo un lunghissimo bacio.


Alda Merini

lunedì 24 ottobre 2011

Non dimenticate


 Vi chiedo solo una cosa: se sopravvivete a
quest'epoca non dimenticate. Non dimenticate
 né i buoni né i cattivi. Raccogliete con pazienza
le testimonianze di quanti sono caduti per loro
 e per voi. Un bel giorno, oggi sarà il passato,
 e si parlerà di una grande epoca e degli eroi
 anonimi che hanno creato la storia.
Vorrei che tutti sapessero che non esistono
 eroi anonimi. Erano persone, con nome, volto,
desideri e speranze, e il dolore dell'ultimo
 fra gli ultimi non era meno grande di quello
del primo il cui nome resterà. Vorrei che tutti
costoro vi fossero sempre vicini come persone 

che avete conosciuto, come membri
della vostra famiglia, come voi stessi...


Julius Fucik

martedì 18 ottobre 2011

Esistere psichicamente


Da questa artificiosa terra-carne
esili acuminati sensi
e sussulti e silenzi,
da questa bava di vicende
- soli che urtarono fili di ciglia
ariste appena sfrangiate pei colli -
da questo lungo attimo
inghiottito da nevi, inghiottito dal vento,
da tutto questo che non fu primavera non luglio non autunno ma solo egro spiraglio
ma solo psiche,
da tutto questo che non è nulla
ed è tutto ciò ch'io sono:
tale la verità geme a se stessa,
si vuole pomo che gonfia ed infradicia. Chiarore acido che tessi
i bruciori d'inferno
degli atomi e il conato
torbido d'alghe e vermi,
chiarore-uovo
che nel morente muco fai parole
e amori. 

giovedì 13 ottobre 2011

Settembre

Meno definite

Si fanno più sfuggenti le ombre


negli ultimi


giorni di settembre


sulle mura di case


che sembrano cercare


Sole.


Non pensare all'inizio


di una nuova stagione, ascolta


solo il passare lento delle ore


e inesorabile degli anni.



Era la transizione


tra gli incubi e il sogno. 



Neve (luce e Vita) 

lunedì 3 ottobre 2011

NIENTE E SCONTATO NELLA VITA


L'anniversario
"Oggi e...il nostro diciottesimo anniversario ... ma, tu
non ci sei..."


Sono sola ormai da cosi tanto tempo che mi e quasi impossibile pensare di tornare a vivere con un'altra persona.
Ho paura... paura di affezionarmi, di innamorarmi, ammettendo che io sia capace di un sentimento tanto forte.
Mi sono creato una vita solitaria. Mattone dopo mattone ho eretto un muro intorno a me, e ho fatto per proteggermi, per isolarmi dalla vita.



Un tempo, avevo tanto, tutto quello che una donna può desiderare dalla vita. E ho perso.
Negli ultimi tre anni ho vissuto, costantemente con la sofferenza, l'angoscia e con un dolore, che era è tuttora insopportabile, ho sopportato, ho tirato avanti. Ho lottato e sono riemersa da un oscurità e da una disperazione tremenda quando ormai non mi restavano piu la forza di esistere.Bene o male sono riuscita a sopravvivere.
Ho imparato a vivere sola, mi sono abituata, e non sono sicuro di poter dividere me stessa con qualcun altro, come in passato. 




Poeslandia


Continua qui

venerdì 23 settembre 2011

Nel buio dei miei sensi...



Nel buio dei miei sensi mi perdo...
ogni notte...
solo il mio sospiro caldo apre la porta...

Bella! 

Luna, accarezza il mio corpo,
dai vita a quell'ombra che mi avvolge lenta....

E mi accendo nel suo abbraccio... 
con gli ultimi raggi..
 

Anna C.

giovedì 22 settembre 2011

Eri il mio sole...

Eri il mio Sole...

ora ho freddo, 

freddo come l'ultimo bacio,

freddo come la pietra che accarezzo...

ci divide...

riscaldami Tu...




 Anna C.

venerdì 9 settembre 2011

Ophelia

Bagnate le mie spalle
dall’acqua carezzante
l’occhio del cielo  veglia
bianco nella luna
bianca

E le mie membra
planano
in questo infinito
vuoto
e le mie dita
scorrono calde lacrime
e denso sangue

Divenuti fiume trasparente
penetrati nelle ombre delle foglie
nelle ossa degli alberi
bevuti
da bottinatrici  innocenti

Abbiamo tanto desiderato
abbiamo
potuto
i miei capelli
urlato
vivi di tempesta

Ed ora fluttuano
e il vento è diventato un soffio
e morbidamente
scendo
dolcemente cado

Nel vuoto immenso
dell’immenso pieno
tra stelle fisse
e spine di rosa
l’amore mi ha
voluta
e poi
abbandonata…

(Laura C. 26-12-2010)

mercoledì 31 agosto 2011

Forse eri tu


Nella tua lieve carezza

si racchiudevano

i giorni a venire

si smarrivano i passati

e si fermava quell'attimo infinito.

Sul mio braccio sfiorato

dalle tue dita veniva dipinta

una nuova stagione.

Forse Eri tu.



Neve (Luce e Vita)



martedì 30 agosto 2011

giovedì 25 agosto 2011

Una "Danza lenta" falsa ma bella

Da giorni, via email, molti stanno ricevendo un messaggio nel quale si dice di leggere e rispedire a più persone possibili una poesia scritta da un bimba, malata di tumore, in fin di vita. A far partire questa catena online sarebbe il professor Alessandro Cicognani, pediatra a Bologna.


Il messaggio è falso, la poesia non è scritta da una bambina malata di tumore e in fin di vita. Soprattutto, il professor Cicognani (che esiste) non ha mai fatto partire una simile catena di Sant'Antonio.


Non importa, non fermatela. Perché questa poesia è molto bella. E, in fondo, potrebbe essere davvero scritta da un malato, un uomo o una donna che adesso guardano forzatamente alla vita con occhi diversi.


Eccola:




Hai mai guardato i bambini in un girotondo?
O ascoltato il rumore della pioggia
quando cade a terra?
O seguito mai lo svolazzare
irregolare di una farfalla?
O osservato il sole allo
svanire della notte?
Faresti meglio a rallentare.
Non danzare così veloce.
Il tempo è breve.
La musica non durerà.
Percorri ogni giorno in volo?
Quando dici "Come stai?"
ascolti la risposta?
Quando la giornata è finita
ti stendi sul tuo letto
con centinaia di questioni successive
che ti passano per la testa?
Faresti meglio a rallentare.
Non danzare così veloce
Il tempo è breve.
La musica non durerà.
Hai mai detto a tuo figlio,
"lo faremo domani?"
senza notare nella fretta,
il suo dispiacere?
Mai perso il contatto,
con una buona amicizia
che poi finita perché
tu non avevi mai avuto tempo
di chiamare e dire "Ciao"?
Faresti meglio a rallentare.
Non danzare così veloce
Il tempo è breve.
La musica non durerà.
Quando corri cosi veloce
per giungere da qualche parte
ti perdi la metà del piacere di andarci.
Quando ti preoccupi e corri tutto
il giorno, come un regalo mai aperto . . .
gettato via.
La vita non è una corsa.
Prendila piano.
Ascolta la musica. 

giovedì 18 agosto 2011

Nel silenzio

E nel silenzio
ascolti i pensieri
portati da un mondo lontano
e apri un respiro dimenticato.
Scompaiono nebbie
e vorresti restare lassù
tra il verde smeraldo
nel grigio di perla
di un soffitto impalpabile.
E deponi le armi
in un mondo ideale
dove incontri la gente perduta
e la senti cantare
con la voce del vento.
Emma Bricola

mercoledì 17 agosto 2011

Il dono

Il dono eccelso che di giorno in giorno
e d'anno in anno da te attesi, o vita
(e per esso, lo sai, mi fu dolcezza
anche il pianto), non venne: ancor non venne.
Ad ogni alba che spunta io dico: "È oggi":
ad ogni giorno che tramonta io dico:
"Sarà domani". Scorre intanto il fiume
del mio sangue vermiglio alla sua foce:
e forse il dono che puoi darmi, il solo
che valga, o vita, è questo sangue: questo
fluir segreto nelle vene, e battere
dei polsi, e luce aver dagli occhi; e amarti
unicamente perché sei la vita.


Ada Negri

sabato 6 agosto 2011

Per tutte le volte...

Per tutte le volte che avete dato il vostro cuore e le altre persone non l'hanno accolto, per tutte le volte che avete aperto le vostre braccia e gli altri si sono allontanati dal vostro abbraccio, per ogni sorriso che avete fatto senza che nessuno vi sorridesse...per tutte le volte che avete dato Amore e non vi è sembrato di essere ricambiati...per tutte queste volte e tante altre ancora continuate a dare il vostro Amore senza paura 

Luce E Vita

giovedì 28 luglio 2011

Ricevo e vi giro

Una sera, mentre percorrevo una via secondaria per tornare a casa, ho notato, sul seggiolino di un'auto ferma a bordo della strada, un bambino coperto da un panno.
Non so spiegare perchè - e la ragione poco importa - ma non mi sono fermata...
Quando sono arrivata a casa, ho telefonato alla polizia che mi ha assicurato che sarebbe andata a vedere Nel contempo, però, ecco quello di cui la polizia mi ha informata:
le bande di malviventi, i Rom e i ladri stanno escogitando vari stratagemmi perchè gli automobilisti (soprattutto donne) fermino il proprio veicolo e ne scendano (in zone isolate).
Il metodo praticato da certe bande consiste nel posizionare una macchina lungo la strada con un falso bebè seduto dentro, aspettando che una donna si fermi per andare a vedere quello che lei crede essere un bimbo abbandonato.
Da notare che la macchina è solitamente messa vicino a un bosco e ad un campo con l'erba alta: la persona che ha la malaugurata idea di fermarsi sarà trascinata nel bosco, violentata, picchiata e derubata...
Non fermatevi mai, ma chiamate il 113 appena possibile, raccontando quello che avete visto e dove l'avete visto, MA CONTINUATE LA VOSTRA STRADA!
Altro espediente:
Se, mentre state guidando, vi 'arrivano' delle uova sul parabrezza, non fermatevi, ma soprattutto non azionate il lavavetri, perchè le uova miste all'acqua diventano collose e vi oscurerebbero il parabrezza fino a più del 90%! Sareste allora costretti a fermarvi al bordo della strada, diventando potenziali vittime di criminali.
Ecco qualcuna delle nuove tecniche utilizzate dalle gang.
Informate i vostri amici, per favore

martedì 19 luglio 2011

Alla fine... mi perdoni.

Alla fine di ogni respiro
c'è sempre un palpitio,
poi un fragile sospiro
...fino al verde dei tuoi occhi.

Alla fine del mio sognarti
c'è sempre nostalgia forte,
poi un acquerello d'autore
fino alla tua pelle rosea.

Alla fine delle mie pazzie
c'è la tua voglia d'amare,
poi un bagno nel tuo candore
fino alla luce che hai nell'anima 

Da "un uomo ridicolo" raccolta di poesie di Silvano Notari
edizione Pendragom Bologna

sabato 16 luglio 2011

venerdì 8 luglio 2011

Toda joia, toda beleza!

Son state giornate un po' faticose quest'ultime.
Mi son beccata una bella bronchite e le fusa sono aumentate un sacco, tant'è che per due notti non ho chiuso occhio.
In più la mia spalla pare che voglia veramente separarsi dall'omero, per cui mi son beccata anche un'altra infiltrazione di cortisone e acido ialuronico (posso dire addio alle rughe!) con la speranza che la faccenda migliori un po'.
Sono gonfia come non lo sono mai stata. Sto prendendo tanto cortisone e, in più, mi hanno spiegato che anche questa super-mega-nuovissima-potentissima radioterapia fa gonfiare. Ergo: sembro incinta di diciotto mesi, mi muovo male, assomiglio ad una balena/mongolfiera, non ho assolutamente niente da mettermi, faccio schifo, non mi riconosco. Ci soffro. E guai a chi mi dice "sgonfierai": sono tre anni che me lo sento dire. Grrrrrrrrr...


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giovedì 30 giugno 2011

Fiducia

Era divenuta un labirinto

intricato la vita.

Arrivavi tu

a sbrogliarmi

l'anima.

Ti affidai ogni cosa di me

senza possederla.





Neve (Luce & Vita)

mercoledì 29 giugno 2011

Fame mia

Casa tranquilla
passione remota
ombroso amore
chiari ricordi
dorme qui
sotto il sole
sotto al mio ventre
sotto ai miei umori
sotto ad una piccola gabbia di sensi
troppe commedie di scene infinite
dramma raccolto nel cuore di rosso solcato
fame mia d’un perduto sonno d’amore

martedì 21 giugno 2011

No bono

Io ho un amico che si chiama Moustapha.
Ha 23 anni (o 24? Uhm... non ricordo...), è senegalese e di mestiere fa il "vu cumprà". Anche se, a dirla tutta, è un "vu cumprà" un po' particolare... Non è di quelli che ti chiamano, ti stressano per comprare qualcosa... No, lui no. A lui le cose gliele devi chiedere e se ha voglia vende, altrimenti pazienza, venderà ad un'altra persona o venderà un altro giorno. E' un "vu cumprà" stanco. E' un "vu cumprà" che comincia a lavorare alle dieci la mattina e all'una smette perché deve mangiare, pregare, fare la pennichella. Ricomincia alle quattro, per un paio d'ore o tre, non di più. Abita a Carrara e d'estate lavora là, sulle spiagge, d'inverno a Montecatini Terme.
E' a lui che devo il nomignolo "Giuliadottore". E' lui che iniziò a chiamarla così quando gliela presentai.
Io gli voglio un mondo di bene e lui ne vuole a me.
Quando gli dissi della malattia lui mi disse "no bono (con la prima o acuta), mi dispiace, ma te sei tanto bella e tanto brava, passerà". E continua a dirmelo tuttora, ogni volta che ci sentiamo per telefono.
"No bono" è la sua tipica espressione di disappunto.
Se vede qualcuno fumare dice "no bono".
Nel periodo in cui non ero fidanzata e andavo a giro la notte per locali mi diceva "no bono".
Quando seppe che mi stavo licenziando dal posto dove lavoravo all'epoca e dove ci vedevamo tutti i giorni mi disse "no bono".
E a me quell'espressione è rimasta. L'ho fatta un po' mia perché mi piace, mi fa tenerezza.

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martedì 14 giugno 2011

Soluzione di continuità

La tua mano

su di me

era il tramonto

adagiato sul giorno.

Esistevamo

senza soluzione di continuità

e il mondo era parte

di noi.




Neve (Luce e Vita)

lunedì 13 giugno 2011

Molte volte...

Molte volte ho pensato con nostalgia che le generazioni si sono trasmesse questo medesimo libro leggendo in esso sempre qualcosa in meno, proprio come se un unico dito, scorrendo una sola copia, lentamente ne cancellasse le righe. Essere molto sfiorato: la somma di molte carezze è un'abrasione


lunedì 6 giugno 2011

martedì 31 maggio 2011

Nient'altro che insieme...

Insieme non dovevamo 

nemmeno pensare 

alla felicità.

Eravamo felici

senza chiederci perchè.

Insieme non dovevamo

cercare di stare calmi

Eravamo sereni senza

nemmeno rendercene conto.

Non ci preoccupavamo 

di come sarebbe stato domani. 

Eravamo insieme e non c'era nient'altro.

Ora passano i giorni

seguendo le tracce lasciate

proteggendole dal consumarsi

del tempo e cercando di nasconderle, 

solo per non passare il resto dei giorni a conservarle.


Neve (Luce e Vita)

giovedì 26 maggio 2011

La pioggia all'improvviso

Sono tornate

le parole

bagnate

dalla pioggia inaspettata

di domenica mattina.

Rigavano guance

come gocce su vetri

che si offrivano

al vento.

Ma era ormai troppo tardi.

Restavano nubi

gonfie

di un cielo fuori stagione.



Neve (Luce e Vita)

giovedì 19 maggio 2011

In cerca di me

Ti voglio ritrovare li
nell’utopia invalicabile degli sguardi
nel silenzio dei giorni di festa
quando le vecchie matrone
si affacciano agli usci
negli sguardo sognanti
dei vecchi signori
persi e ripersi nel tempo trascorso
nel silenzio mesto del cielo albeggiante
quando il rimpianto mi attanaglia
quando vago per le strade
senza pace e senza sogni
Ti voglio ritrovare li sorridente
ai margini del cielo
con le mani protese
in cerca di me.

martedì 17 maggio 2011

Se devo piangere

Se devo piangere
voglio farlo da sola
non voglio nessuno
ad asciugarmi le lacrime.
Voglio immergermi nei miei mari di dolore
affogare fino a perdere il respiro
dirigere la lama dei tormenti
nelle carni
e affondarla fino in fondo.
E quando finalmente
sarò solo sangue e ossa
potrò risalire la mia china
scalare la montagna
superare i sassi e le paludi
e dire grazie solo a me.
 
 

lunedì 16 maggio 2011

Il domani

Sono entrata in questa vita
con un sorriso di stupore,
ed ho lasciato lo sconforto
ad aspettarmi sulla porta
poi mi sono fermata,
sul margine incerto di una scelta,
tetra e immacolata,
piena di dubbi e di sapere;
ho strappato il mio cuore
con velocità sorprendente
mentre mi lasciava la certezza del domani,
la via maestra da seguire.
Ora il mio passo avanza,
oltre il limitare degli alberi
che si piegano per lasciarmi passare,
mentre mi sorprende la luce chiara,
del giorno da venire.

Paola Piellier

lunedì 9 maggio 2011

Luna

Fioca, pallida luna
anima dell'universo
inconsapevole faro della notte
sposa segreta e fuggiasca del sole
il cielo ora spento, ti accoglie
in mezzo ad antiche scintille.
Vaganti ed esuli sguardi
rifugiano in te
cercando il loro riposo,
trovando un garbato calore.
Mamma limpida e affettuosa
accarezzi e nutri
col tuo intimo abbraccio,
cuori erranti desiderosi di luce
anime torride
che sotterrano i desideri
ricercando un senso
immaginario, inesistente
che rinasce improvviso
senza un perché
di fronte al tuo eterno
candido chiarore.


Antonella Camerlingo

mercoledì 4 maggio 2011

Manca


MANCA il tuo respiro. Scioglie dubbi, paure e travolge sensi.
MANCA la tua mano fredda che sa dove trovare calore.
MANCA la tua voce che accarezza, sussurra, implora, chiede, pretende, ottiene.
MANCA il tuo sguardo perso nel mio, parliamo senza voce.
MANCA sentirti addosso, confondere il tuo corpo con il mio.

martedì 3 maggio 2011

Sulla mia mano...


Si sono fermate in

volo le nostre dita

come ali contro il vento

contrario.

Mentre i gesti

plasmavano le parole 

un incontro fortuito, il loro.



Con le tue mani

ho preso forma.



Prima non sono

mai esistita.





Neve

Distanze

Quella Distanza vi fu tra Noi
Che non è di Miglia o Mari -
La Volontà è che la determina -
L'Equatore - non può mai -

That Distance was between Us
That is not of Mile or Main -
The Will it is that situates -
Equator - never can -


Emily Dickinson

La vera distanza fra due persone non è quella determinata dalle miglia o dai mari che le dividono, ma quella che deriva dalla loro volontà. Si può essere vicinissimi a una persona lontana fisicamente come lontanissimi da chi ci vive accanto.
"Main" (v. 2) può significare sia "Oceano" che "Continente"; ho tradotto con "Mari" per mantenere l'assonanza con "Miglia".
(traduzione e nota Giuseppe Ierolli)

sabato 23 aprile 2011

Pioggia di luna

Pioggia di luna
nell'atmosfera sospesa
di una notte che odora di viole.
Nell'aria immota
il canto di un miserere.


L'amica del gabbiano

venerdì 15 aprile 2011

Come il fiore...

Come il fiore 
che spunta troppo presto
in primavera
viene morso e muore...
sento l'aria
venire al mondo prematura
per darsi al fiato della musica,
all'onda ferma dell'attesa..
o alla vita breve....


Genny Favarin

mercoledì 13 aprile 2011

Anime mute



Grondante d'anime mute
di lacrime arse
tristezza, compagna di sempre
mi accogli al tuo grembo
mi culli in un morbido abbraccio.
Mi crogiolo in dita feline
assaporando il calore bugiardo.
 
 

lunedì 11 aprile 2011

per Yara

Un pomeriggio qualsiasi

di un giorno come tanti.

Dopo la scuola i compiti a casa,

un pò di tv...qualche figurina

attaccata nel diario.

Una sistemata veloce ai capelli

legati con l'elastico rosso, lo stesso

della tua sorella e ti sei lasciata

la porta di casa alle spalle.

“Ciao mamma torno per le 18”

E la mamma che saluta dicendo sempre

di fare attenzione. Ma attenzione a cosa? ci si

chiede sempre.

A tutto e a niente piccola appena ragazzina.

A tutto e a niente perchè non si sa più
cosa si trova là fuori.

Il bene e il male
aspetta dietro l'angolo e non lo puoi prevedere.

Col tuo piumino sopra la felpa,

e le scarpe da ginnastica

per camminare comoda

e correre se ce ne fosse bisogno
attraversi le strade vicino casa prima
che faccia sera.

Una visita in palestra...hai salutato

le tue amiche e poi di nuovo fuori

nel freddo di novembre.

Un incontro non voluto,

una figlia mai avuta Yara,

un incubo che ci ha fatto svegliare tutti
la notte col cuore che martellava nel petto.

Yara col suo sorriso pulito verso la vita,

l'apparecchio per essere un giorno

più bella e desiderabile...da grande...

e invece no. A rubarle il presente e il futuro

l'incontro con l'ignoto, con quel male che

la maggior parte di noi ha letto solo nelle favole

e nei racconti del terrore.

Un urlo Yara, sentito per caso

e soffocato da chi aveva più forza di lei.

Un corpo martoriato Yara da uomini

che non hanno cuore o che l'hanno dimenticato,

Un fagotto Yara dimenticato in mezzo

alle sterpaglie e lambito da chi la cercava

disperatamente, vituperato dalle bestie

randagie che forse hanno avuto di lei

più pietà dell'uomo che l'ha uccisa.


Una notizia Yara che si perderà

come tante nella cronaca volgare e sguaiata,

un notiziario ascoltato da tante persone

che non si inteneriscono più

nemmeno di fronte all'innocenza

presa a lame di coltello e vituperata.

Un fiore non ancora

sbocciato, reciso a forza

e poi gettato in quel campo

d'inverno dove per tanto tempo
l'ha nascosto la neve;

un bellissimo fiore

che non ce l'ha fatta

a vedere Primavera.


Un dolore così

forte da non poterlo

nemmeno immaginare,

sordo come il silenzio,
livido come la lontananza.


Ovunque tu sia

Sarai qualcosa che assomiglia alla Primavera
 
 


I dieci versi dalle canzoni di Battiato da appuntarsi e non dimenticare

Il cantautore, morto ieri nella sua residenza di Milo, era nato a Jonia il 23 marzo del 1945. Ha spaziato tra una grande quantità di generi,...