sabato 28 aprile 2018

Gli eBook scaricabili gratuitamente per la terza edizione di “Milano da leggere”


Arriva nel capoluogo lombardo la nuova edizione di “Milano da leggere”. L’iniziativa promuove la lettura digitale tramite l’offerta di ebook liberamente scaricabili…

MILANO – Arriva nel capoluogo lombardo la nuova edizione di “Milano da leggere”. In collaborazione con degli editori Bompiani, Feltrinelli, Laurana, Mondadori e Rizzoli, l’iniziativa vuole promuovere la lettura digitale tramite l’offerta di ebook liberamente scaricabili, in programma fino al 30 giugno.

Umorismo e ironia

Dopo la Milano che si tinge di giallo, tema della scorsa edizione, il tema di questo 2018 è l’umorismo e dell’ironia. Una nuova selezione di dieci ebook liberamente scaricabili, quest’anno raccontano Milano attraverso queste due tematiche personaggi, storie, ed abitudini che ci faranno sorridere bonariamente. Con i 115 mila downolad effettuati dai cittadini, tramite smartphone, tablet o e-reader,dagli scaffali virtuali sparsi per la città lo scorso anno, quest’edizione vede apparire autori come come Enrico Bertolino, Gino & Michele, Marcello Marchesi, Walter Fontana. Altri meto noti avranno l’occasione per farsi conoscere al pubblico milanese. Tra questi, come si evince dall’Ansa, figurano Umberto Domina che racconta con humour sottile storie di meridionali emigrati nella Milano industriale degli anni ’60, o come Giuseppe E.

Come scaricare li eBook

Per scaricare gli ebook gratuitamente basterà puntare il vostro smartphone sui poster di Milano da Leggere che incontrerete nelle stazioni e sui mezzi pubblici.  Una volta sceglto il vostro libro preferito, dovrete  scannerizzare il Qr code corrispondente.

Fonte

Eccone alcuni scaricabili qui

sabato 14 aprile 2018

"Ciao Gigi, ti scrive un miserabile”. Dura lettera a Buffon

“Ciao Gigi, ti scrive un miserabile.

Noi miserabili siamo gli appassionati di calcio (non i criminali), rei secondo il tuo parere di aver festeggiato dalla parte sbagliata. Di non aver saputo frenare la gioia nel vedere la Juve perdere.
Sarebbe però il caso che, prima di prendere le distanze, tu riflettessi sul cosa devi al popolo dei miserabili. Quel mondo che versa soldi alle pay tv, ai botteghini, all’industria del merchandising.
Quella gente che in nome di una passione permette a chi, come te, che ha solo il dono di saper parare bene le palle che arrivano in porta, di essere a capo di un impero economico.

Perché, Gigi, è bene ricordartelo, ti è andata bene. Non sei un eroe, non sei un simbolo.

Non sei un genio e nemmeno una cima.

Non hai scoperto il vaccino per il vaiolo, non hai teorizzato il bosone di Higgs.
Pari palle.
E grazie a queste palle hai un impero immobiliare, ville in Costa Azzurra, villa da 20 stanze a Torino, cinque villette nella stazione sciistica di Limone Piemonte, 5 appartamenti a Parma, una villa a Forte dei Marmi, due case a Rivoli e 20 appartamenti in Sardegna.
Parando palle.
Così hai rilevato il ristorante Zerosei a Pistoia, lo stabilimento balneare la Romanina a Ronchi e l’hotel quattro stelle “Stella della Versilia”».
Così hai comprato la Zucchi.
Parando palle.
Quelle palle che a 19 anni prevedevi di smettere di parare molto presto: “”A 40 anni lo potrei vincere soltanto come allenatore. Non ci arriverei mai come giocatore, è troppo stressante, una tensione continua”, dicevi.
http://www.solocalcio.com/gallery/players/buffon_uk.htm
Poi, vedendo quanto rendono quelle palle, hai cambiato idea.

Perché, al netto delle gesta sportive, chi sei? Un ragazzone alto che cercava di darsi un tono nella società. Bocciato in seconda superiore nemmeno da privatista sei riuscito a diplomarti, ma con arroganza e tracotanza ti sentivi in diritto di iscriverti all’Università dimenticando che il diploma non te l’eri mai preso, e presenti quindi un documento falso. Volevi studiare Legge e hai cominciato infrangendola.
Patteggi la pena e paghi una multa di sei milioni di lire.
http://ricerca.gelocal.it/…/archivio/…/2001/02/07/LS303.html

Continua qui

venerdì 13 aprile 2018

Il lato B


Ci ha provato. Uscendo dallo studio del Presidente con gli alleati, SilvEgo Berlusconi si è acconciato a svolgere l’umile ruolo di presentatore della nuova popstar Matteo Salvini. Senonché, mentre il leghista parlava, ha guardato dentro un televisore e si è reso conto di occupare la parte esterna dell’inquadratura. Non gli era mai successo. Il socio di maggioranza era sempre stato lui, fin da quando vendeva i temi a scuola e gli appartamenti nella brughiera. Invece in quel momento gli toccava farsi di lato per ascoltare in silenzio un ragazzone incapace di indossare una giacca tre bottoni come si deve. 


Sulle prime ha chiuso gli occhi, sperando si trattasse di un incubo. Poi si è toccato la cravatta e ha dondolato la testa, finché il desiderio di tornare a capotavola ha prevalso su qualsiasi considerazione di opportunità politica. Ha cominciato a sbirciare il foglio che Salvini stava leggendo e a scandire i passaggi del discorso con le mani, talmente in fretta che ha sfoderato sette dita quando l’oratore era ancora fermo al punto sei. Finite le dita, si è messo a fare le facce, commentando la prosa dell’usurpatore con sbuffi e smorfie, e mimandone il labiale in una sorta di doppiaggio silenzioso, affinché tutti capissero che quelle parole le pronunciava l’altro, ma le aveva scritte lui.
Continua qui (video)

I dieci versi dalle canzoni di Battiato da appuntarsi e non dimenticare

Il cantautore, morto ieri nella sua residenza di Milo, era nato a Jonia il 23 marzo del 1945. Ha spaziato tra una grande quantità di generi,...