mercoledì 21 novembre 2018

Ci sono donne...


E poi ci sono le Donne Donne...
E quelle non devi provare a capirle,
perchè sarebbe una battaglia persa in partenza.
Le devi prendere e basta.
Devi prenderle e baciarle, e non devi dare loro il tempo il tempo di pensare.
Devi spazzare via con un abbraccio 
che toglie il fiato, quelle paure che ti sapranno confidare una volta sola, una soltanto.
a bassa, bassissima voce. Perchè si vergognano delle proprie debolezze e, dopo
averle raccontate si tormentano - in una agonia 
lenta e silenziosa - al pensiero che, scoprendo il fianco, e mostrandosi umane e fragili e 
bisognose per un piccolo fottutissimo attimo,
vedranno le tue spalle voltarsi ed i tuoi passi
allontanarsi.
Perciò prendile e amale. Amale vestite, che a
spogliarsi son brave tutte.
Amale indifese e senza trucco, perchè non sai
quanto gli occhi di una donna possono trovare
scudo dietro un velo di mascara.
Amale addormentate, un po' ammaccate quando il sonno le stropiccia.
Amale sapendo che non ne hanno bisogno: sanno bastare a se stesse.
Ma appunto per questo, sapranno amare te come nessuna prima di loro.


Alda Merini


Fonte immagine: Omaggio ad Alda Merini

lunedì 5 novembre 2018

Nessuno parla di me...

Nessuno parla di me, 
sono solo un albero caduto...
Nessuno parla di noi, 
siamo solo un milione di alberi caduti .... 
Nessuno parla di me, 
sono solo un bosco, rimasto senza figli. 
Nessuno si è fermato un attimo, 
per sentire i miei singhiozzi. 
Nessuno mi ha guardato, 
per vedere le mie lacrime. 
Provo a respirare, 
ma questa vista mi toglie il fiato. 
Soffoco il mio pianto, 
fatico ad immaginare un domani, 
vorrei tornare a ieri, 
quando tutto era in piedi. 
Guardo ... e vedo distese di figli caduti. 
Il dolore è immenso, 
il silenzio soffocante. 
E' in arrivo il freddo inverno, 
spero che assieme alle foglie 
si porti via anche il dolore.
Il Bosco.

Poesia di Tanja Duensing

domenica 4 novembre 2018

Le donne "soldato" eroine sulle Dolomiti: Viktoria, Luisa, le ragazze di Venas


Viktoria Savs combatté con la divisa dell'impero austroungarico nella Prima Guerra Mondiale. La ragazza, nata a Bad Reichenhall nel 1899, si arruolò per rimanere vicina al padre Peter, che l'aveva cresciuta, dopo la prematura morte della madre, e assieme si distinsero per ardimento sulle Dolomiti, nella zona delle Tre Cime di Lavaredo. Pochissimi commilitoni sapevano che quel soldato Viktor in realtà era una donna. Gravemente ferita e più volte decorata, sopravvisse alla guerra, malgrado l'amputazione di un piede, e morì a Salisburgo nel 1979.

L'EVENTO
È una delle tante storie che saranno raccontate oggi a Grande guerra, grandi donne, l'evento commemorativo che il Soroptimist international club di Cortina ha organizzato per il centenario dalla fine del primo conflitto mondiale. Alle 17, nella storica Ciasa de ra Regoles, nel centro del paese, saranno dunque le donne a parlare del ruolo che ebbe la donna nelle tragiche vicende di quella pagina nera della storia dell'umanità.
Le donne assunsero in quelle circostanze nuovi compiti, ruoli diversi da quelli vissuti sino ad allora. Spesso sostituirono, in molte mansioni, gli uomini che combattevano al fronte. «Ecco allora l'operaia e la boscaiola, l'imprenditrice e la postina, accanto alla portatrice, all'infermiera, alla fotografa di guerra, come accadde a Cortina. Tutto ciò senza mai tralasciare il ruolo di madre, moglie, sorella e figlia», elenca Elisabetta Fontana, presidente del Soroptimist club cortinese.

LA TAVOLA ROTONDA
Alla tavola rotonda organizzata dal sodalizio partecipa Antonella Fornari, biologa, appassionata studiosa di storia e di montagna, che ha scritto numerosi libri sulla materia, fra i quali Le donne e la Prima Guerra Mondiale. È un libro di 130 pagine, con altrettante fotografie, su una storia in gran parte ancora tutta da raccontare, fatta di azioni che non ebbero mai la ribalta della cronaca ufficiale, ma che ne costituirono la trama silenziosa e nascosta. Sono storie vissute fra Cadore, Ampezzo e Carnia, inseguendo tracce sopravvissute nella memoria degli eredi, negli archivi privati, nei luoghi stessi del conflitto.
«La forza del loro coraggio pulsa ancor oggi nelle testimonianze da loro lasciate - spiega Fornari - veri e propri segni di una presenza determinante nell'evoluzione del conflitto. Parlarne oggi a cento anni di distanza è un atto dovuto di rispetto, ma anche un omaggio a queste donne il cui amore per i propri uomini e per la propria terra seppe oltrepassare la potenza dei politici e la prepotenza delle nazioni, seppe cancellare il colore delle divise, riempì i fossi delle trincee perché non ci fosse più divisione».

LE PROTAGONISTE
Ecco allora il soldato Viktoria Savs; l'alpinista Luisa Fanton; le ragazze di Venas che contribuirono alla costruzione delle fortezze da contrapporre al nemico; le portatrici Carniche che rifornivano i soldati al fronte, trasportano pesi enormi nelle gerle, sulla schiena; poi popolane e borghesi di tante età: «Tutte in modo diverso, sfidando il buon senso e le convenzioni, seppero essere protagoniste silenziose nel Primo conflitto mondiale riflette Antonella Fornari furono esili come brezza, tra venti di guerra, e pagarono talvolta a caro prezzo le loro scelte. Per me è stato un onore raccontarne alcune. A distanza di quasi un secolo continuano a testimoniare l'unicità e la straordinarietà di queste vite».

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venerdì 2 novembre 2018

IL MOMENTO DELLA POESIA

Dipinto di Jarek Puczel

Se saprai starmi vicino,
e potremo essere diversi,
se il sole illuminerà entrambi

senza che le nostre ombre si sovrappongano,
se riusciremo ad essere “noi” in mezzo al mondo
e insieme al mondo, piangere, ridere, vivere.

Se ogni giorno sarà scoprire quello che siamo
e non il ricordo di come eravamo,
se sapremo darci l’un l’altro
senza sapere chi sarà il primo e chi l’ultimo
se il tuo corpo canterà con il mio perchè insieme è gioia…

Allora sarà amore
e non sarà stato vano aspettarsi tanto.


Rosita Vicari 


#mamafrica

giovedì 1 novembre 2018

Io sono nata zingara...

Fonte immagine


Io sono nata zingara

non ho posto fisso nel mondo

ma forse al chiaro di luna 

mi fermerò il tuo momento 

quanto basti per darti 

un unico bacio d'amore


Alda Merini 
 (21 marzo 1931 - 1 novembre 2009)

I dieci versi dalle canzoni di Battiato da appuntarsi e non dimenticare

Il cantautore, morto ieri nella sua residenza di Milo, era nato a Jonia il 23 marzo del 1945. Ha spaziato tra una grande quantità di generi,...