mercoledì 19 maggio 2021

I dieci versi dalle canzoni di Battiato da appuntarsi e non dimenticare


Il cantautore, morto ieri nella sua residenza di Milo, era nato a Jonia il 23 marzo del 1945. Ha spaziato tra una grande quantità di generi, dalla musica pop a quella colta, toccando momenti di avanguardia e raggiungendo una grande popolarità. Battiato era un artista completo, non solo un raffinato poeta ma anche regista cinematografico. Anche se è sempre stato lontano da atteggiamenti militanti, non ha mai nascosto le sue simpatie per la Sinistra e con "Povera patria" ha firmato uno dei più intensi ritratti del degrado del nostro Paese. Ecco i dieci versi tratti dalle sue canzoni da non dimenticare.

di Ugo Leo


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giovedì 25 marzo 2021

Dantedì, Benigni legge il Paradiso al Quirinale. E scherza con Mattarella: 'Per lei farei il barbiere'

"Sono veramente felice, onorato di essere qui in questa sede per omaggiare il genio di Dante". Emozionato, Roberto Benigni è al Quirinale per celebrare il Dantedì alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella: "Ho stima, ammirazione per lei - dice al Capo dello Stato - mi vergogno, vorrei abbracciarla ma non si può.

Vorrei rendermi utile per lei: se ha bisogno di un corazziere, perché qualcuno è in ritardo o ha il raffreddore, ho già pronta l'uniforme. Oppure il cuoco, l'autista, il sarto, il barbiere: una volta l'ho vista in tv e non aveva il barbiere. Ecco, le faccio i capelli vestito da corazziere".

I versi di Dante salgono al Colle del Quirinale con Roberto Benigni che, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e del ministro della Cultura, Dario Franceschini, legge il XXV canto del Paradiso, in diretta su Rai1 alle 19.10. 

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martedì 23 marzo 2021

Voglio mostrare a tutti...


Quel giorno tra l’asfalto, l’elicottero e l’ospedale aveva anche questi pensieri: «Magari non riesco più a camminare bene e poi come faccio a correre?». Immagina una possibilità: «Però se la amputano posso ritornare in pista». Aveva già visto su youtube gare paralimpiche: «Insieme con papà. Mi motivavano». C’era Martina Caironi che vinceva medaglie a Giochi e Mondiali: «L’atletica faceva parte della mia vita prima dell’incidente. Mezzofondo, allora non pensavo alla velocità». Una parte importante, visto che la mente era sempre a quello anche mentre era in un letto di ospedale: «Smettere di correre era fuori discussione. Sapevo che si poteva fare. La voglia c’è stata da subito».

Ecco, Ambra Sabatini, toscana del gennaio 2002, è una tipa così. Capace di diventare la sprinter più veloce del mondo e di puntare alla Paralimpiade quando è passato poco più di un anno e mezzo da quella amputazione che le ha tolto una gamba, ma non sogni e futuro.

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domenica 21 marzo 2021

Quelle come me

 


Quelle come me regalano sogni, anche a costo di rimanerne prive.

Quelle come me donano l’anima,
perché un’anima da sola è come una goccia d’acqua nel deserto.
Quelle come me tendono la mano ed aiutano a rialzarsi,
pur correndo il rischio di cadere a loro volta.
Quelle come me guardano avanti,
anche se il cuore rimane sempre qualche passo indietro.
Quelle come me cercano un senso all’esistere e, quando lo trovano,
tentano d’insegnarlo a chi sta solo sopravvivendo.
Quelle come me quando amano, amano per sempre.
e quando smettono d’amare è solo perché
piccoli frammenti di essere giacciono inermi nelle mani della vita.
Quelle come me inseguono un sogno
quello di essere amate per ciò che sono
e non per ciò che si vorrebbe fossero.
Quelle come me girano il mondo alla ricerca di quei valori che, ormai,
sono caduti nel dimenticatoio dell’anima.
Quelle come me vorrebbero cambiare,
ma il farlo comporterebbe nascere di nuovo.
Quelle come me urlano in silenzio,
perché la loro voce non si confonda con le lacrime.
Quelle come me sono quelle cui tu riesci sempre a spezzare il cuore,
perché sai che ti lasceranno andare, senza chiederti nulla.
Quelle come me amano troppo, pur sapendo che, in cambio,
non riceveranno altro che briciole.
Quelle come me si cibano di quel poco e su di esso,
purtroppo, fondano la loro esistenza.
Quelle come me passano inosservate,
ma sono le uniche che ti ameranno davvero.
Quelle come me sono quelle che, nell’autunno della tua vita,
rimpiangerai per tutto ciò che avrebbero potuto darti
e che tu non hai voluto…

venerdì 19 marzo 2021

Padre se anche tu non fossi il mio

Padre, se anche tu non fossi il mio
padre, se anche fossi a me un estraneo,
per te stesso egualmente t’amerei.
Ché mi ricordo d’un mattin d’inverno
che la prima viola sull’opposto
muro scopristi dalla tua finestra
e ce ne desti la novella allegro.
Poi la scala di legno tolta in spalla
di casa uscisti e l’appoggiasti al muro.
Noi piccoli stavamo alla finestra.

E di quell’altra volta mi ricordo
che la sorella mia piccola ancora
per la casa inseguivi minacciando
(la caparbia avea fatto non so che).
Ma raggiuntala che strillava forte
dalla paura ti mancava il cuore:
ché avevi visto te inseguir la tua
piccola figlia, e tutta spaventata
tu vacillante l’attiravi al petto,
e con carezze dentro le tue braccia
l’avviluppavi come per difenderla
da quel cattivo ch’era il tu di prima.

Padre, se anche tu non fossi il mio
padre, se anche fossi a me un estraneo,
fra tutti quanti gli uomini già tanto
pel tuo cuore fanciullo t’amerei.


Camillo Sbarbaro (Santa Margherita Ligure12 gennaio 1888 – Savona31 ottobre 1967) è stato un poetascrittore e aforista italiano; con Maria Cengia Sambo, è stato anche il lichenologo italiano di maggior rilievo della prima metà del Novecento.

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lunedì 8 marzo 2021

Frida Kahlo, simbolo della libertà e dell’indipendenza femminile

Per la Festa della Donna, vi raccontiamo la storia di Frida Kahlo, simbolo del femminismo contemporaneo, che ha abbracciato la libertà come suo unico credo

 

In occasione della Festa della Donna vi stiamo raccontando storie di donne che hanno abbracciato la libertà come unico credo, come Frida Kahlo. La famosa pittrice messicana ha lasciato un segno tangibile nella storia, diventando un simbolo del femminismo moderno. Frida Kahlo ebbe una vita difficile, segnata dalla malattia che la portò a morire prima di compiere cinquant’anni. Il suo rapporto intenso con la sofferenza – e il suo amore passionale per Diego Rivera – si tradusse in opere d’arte capaci di emozionare. Le sue sopracciglia folte e mascoline sono diventate emblema della body positivity: non piegarsi alle norme imposte dalla società, per evitare di ricondursi a degli schemi riconosciuti.

Gli inizi

Frida Kahlo, all’anagrafe Magdalena Carmen Frieda Kahlo y Calderón nacque a Coyoacán, una delegazione di Città del Messico, il 6 luglio del 1907. I suoi genitori erano Matilde Calderón y González e Guillermo Kahlo, fotografo di successo preciso e meticoloso nell’eseguire con cura luci ed ombre. Da suo padre forse prende quella precisione nel descrivere minuziosamente ogni particolare.

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sabato 6 marzo 2021

Liberatemi il cuore














Liberatemi il cuore

da questa assurda stagione d’amore
piena di segreti ricordi.
La sua bellezza come un sandalo d’oro
mi ha colpito la fronte
in cima ai miei pensieri.
La sua bellezza, unica al mondo possibile,
e il suo giovane cuore
buttato tra le siepi delle mie povere cose
mi hanno donato la speranza del fiore.
Lui stesso è un fiore, madre,
un fiore di giovinezza,
il fiore del gaudio e del dominio,
il fiore della mia lenta stagione.
Lui stesso è zolla, madre,
ma le zolle vogliono essere fecondate
e io non ho semi.


giovedì 4 marzo 2021

Prendi un sorriso

Prendi un sorriso,

regalalo a chi non l’ha mai avuto.
Prendi un raggio di sole
fallo volare là dove regna la notte.
Scopri una sorgente
fa bagnare chi vive nel fango.
Prendi una lacrima,
posala sul volto di chi non ha pianto.
Prendi il coraggio,
mettilo nell’animo di chi non sa lottare.
Scopri la vita,
raccontala a chi non sa capirla.
Prendi la speranza,
e vivi nella sua luce.
Prendi la bontà,
e donala a chi non sa donare.
Scopri l’amore,
e fallo conoscere al mondo.

Mahtma Gandhi

venerdì 26 febbraio 2021

Voglio, avrò

Fernando Pessoa


Voglio, avrò

se non qui,
in altro luogo che ancora non so.
Niente ho perduto.
Tutto sarò.

Tutti i siti da dove scaricare libri gratis (e legalmente)

Gli eBook scaricabili gratuitamente (e legalmente) dal web sono tantissimi. Naturalmente è possibile leggerli anche sul cellulare


Certo, gli eBook non hanno sconvolto il sistema editoriale come si pensava quando furono messi in commercio i primi Readers. Eppure è indubbio – e chi ne ha uno può confermarlo – che è uno strumento utile e comodo. Inoltre c’è una cosa che non tutti sanno: gli eBook scaricabili gratuitamente (e legalmente) dal web sono tantissimi. Naturalmente è possibile leggerli anche senza un eBook Reader, sul cellulare, sul tablet e sul computer. Certo, non troverete gli ultimi libri usciti in libreria, ma i titoli interessanti sono parecchi, soprattutto tra i classici. Ecco alcuni siti dai quali è possibile scaricare eBook gratis.

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lunedì 15 febbraio 2021

L'uomo e il mare


Sempre il mare, uomo libero, amerai!
perché il mare è il tuo specchio; tu contempli
nell’infinito svolgersi dell’onda
l’anima tua, e un abisso è il tuo spirito
non meno amaro. Godi nel tuffarti
in seno alla tua immagine; l’abbracci
con gli occhi e con le braccia, e a volte il cuore
si distrae dal tuo suono al suon di questo
selvaggio ed indomabile lamento.
Discreti e tenebrosi ambedue siete:
uomo, nessuno ha mai sondato il fondo
dei tuoi abissi; nessuno ha conosciuto,
mare, le tue più intime ricchezze,
tanto gelosi siete d’ogni vostro
segreto. Ma da secoli infiniti
senza rimorso né pietà lottate
fra voi, talmente grande è il vostro amore
per la strage e la morte, o lottatori
eterni, o implacabili fratelli!


Oggi il mondo delle lettere ricorda Charles Baudelaire, uno dei più importanti poeti dell'Ottocento autore de "I fiori del male"


lunedì 8 febbraio 2021

Cessate...


Cessate di uccidere i morti, 

non gridate più, 

non gridate 

se li volete ancora udire, 

se sperate di non perire. 


Hanno l’impercettibile sussurro,  

non fanno più rumore del crescere dell’erba, 

lieta dove non passa l’uomo.


Giuseppe Ungaretti 

(

8 febbraio 1888 - 1 giugno 1970)




venerdì 5 febbraio 2021

L'ora più solare per me...

Fonte immagine


Poesia, amore, follia entrano contemporaneamente nella vita di Alda Merini, una bufera che la travolge, adolescente, finché in lei non matura la forza per gestirla, con il potere della parola. L’amore, come la poesia, è qualcosa di inalienabile, incorruttibile e, lungi dall’essere dannoso, è l’unico antidoto alla pazzia.

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sabato 30 gennaio 2021

Saviano a Bellanova: “Come può accettare che Renzi sia ben pagato da una dittatura?”

 

‘Conoscete la storia del giornalista saudita del Washington Post Jamal Kashoggi, barbaramente ucciso e fatto a pezzi per conto del principe saudita Mohamed Bin Salman? Solo conoscendola potrete realmente capire di quali crimini sia sospettato Mohammed Bin Salman. E a quel punto, come me, capireste per quale ragione Matteo Renzi dovrebbe avere la dignità di lasciare la vita pubblica del nostro Paese". Lo scrive Roberto Saviano sui social.

"Proveranno a imbrogliarvi tracciando un parallelismo con Emanuel Macron che conferisce la Legion d'onore ad Al-Sisi, o con Angela Merkel che mostra timidezza con Vladimir Putin. Sono argomentazioni senza valore: le azioni politiche squallide di Macron e Merkel trovano una possibile giustificazione nella Ragion di Stato. La grave presenza di Matteo Renzi ai piedi di Bin Salman trova giustificazione solo nella Ragion del Portafogli, il suo. Matteo Renzi – continua Saviano – è un Senatore della Repubblica Italiana, non un ex politico in pensione, non un personaggio secondario che possa permettersi di essere al soldo di chiunque, soprattutto di un principe che silenzia i suoi oppositori condannandoli a morte".

"Renzi è ancora pagato dallo Stato italiano per il suo lavoro (un senatore in Italia guadagna oltre 14mila euro al mese netti, considerando l'indennità mensile, la diaria e vari rimborsi spese) e il presupposto è che lo faccia con dignità, nel rispetto dei valori costituzionali, dai quali non mi pare sia riconosciuta la possibilità di fare a pezzi gli oppositori politici in sedi diplomatiche altrui, come è accaduto al giornalista del Washington Post Jamal Kashoggi. Matteo Renzi è il politico italiano più in vista del momento, e dunque l'idea che i cittadini del mondo possono farsi, dopo questa uscita, è che il politico italiano più in vista – l'ago della bilancia – sia anche un venduto. Non male per un Paese che, nelle attuali condizioni, avrebbe bisogno solo di una cosa: credibilità.

"È un grande piacere – ha detto Renzi – è un onore essere qui con il grande principe MBS. Credo che l'Arabia possa essere il luogo di un nuovo rinascimento". Ricordatevi queste parole, non dimenticatele, perché sono un marchio d'infamia. Ora io domando agli ex Ministri di Italia Viva – e in particolare a Teresa Bellanova, che è sicuramente la vera protagonista della legge contro il caporalato, per la quale tutti dobbiamo esserle grati – come si possa accettare che il leader (ma a questo punto direi il padrone, nel senso più deteriore del termine) del loro partito vada, in qualità di ospite ben pagato, ad esaltare una dittatura che massacra gli oppositori politici e che gode della servitù della gleba. 

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mercoledì 27 gennaio 2021

Il diario ritrovato della piccola Bruna Cases, scappata in Svizzera per salvarsi dai lager

La voce di una bambina ebrea di Milano, fuggita con la famiglia per salvarsi la vita nel 1943, nelle pagine del suo diario svizzero


«Prendevo appunti dove capitava. Foglietti, biglietti, i bordi di un foglio di giornale. Scappavamo e io non volevo dimenticarmi niente. Mi segnavo i particolari, le cose che mi succedevano intorno, i nomi delle persone. Adoravo scrivere. A scuola l’italiano era la mia materia preferita. Finché i fascisti non chiusero la scuola ebraica di Milano e io, come tanti altri bambini, fui costretta a smettere di studiare. Sfollammo a Parma, poi riuscimmo a fuggire in Svizzera. Papà ci precedette con la nonna. Io, mamma e le mie sorelle li raggiungemmo dopo. Se chiudo gli occhi mi sembra ancora di vedere quel filo spinato che separava l’Italia dalla salvezza». Ha la voce ferma Bruna Cases. Classe 1934. Aveva nove anni quando con la famiglia riuscì a lasciare l’Italia grazie ad alcuni «contrabbandieri», come li chiamava allora e come li definisce tuttora. Gli uomini che per un po’ di denaro traghettarono lei e tanti altri oltreconfine. Una volta in salvo, la piccola trasformò quei bigliettini in un diario di fuga. Poche pagine che oggi sono custodite nell’Archivio della Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea di Milano.

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sabato 16 gennaio 2021

Fin dall'infanzia...

 “Fin dall'infanzia percepivo lo scorrere delle ore indipendente da ogni riferimento, da ogni atto e da ogni evento, la disgiunzione del tempo da ciò che tempo non era, la sua esistenza autonoma, il suo statuto singolare, il suo imperio, la sua tiranniaRicordo con estrema chiarezza quel pomeriggio in cui, per la prima volta, di fronte all'universo vacante, non ero più che fuga di istantiribelli ad adempiere ancora la loro particolare funzione. Il tempo si separava dall'essere a mie spese.”

Emil Cioran

sabato 9 gennaio 2021

“Un minuto solo”: quando gli attimi diventano ostacoli


ALESSANDRIA – Non servono molte parole ma solo qualche istante per riflettere. Eugenia, insieme all’architetto Paola Testa, disability manager del Comune di Alessandria, hanno scattato questa foto che racconta una situazione “che si verifica spesso in città“. Nessun vittimismo, spiega Eugenia, che non vuole ricamare su una storia purtroppo ricorrente, ma solo un elegante quanto scomodo rimbrotto a chi pensa che “un attimo solo non conti nulla“. Quei pochi minuti sono un ostacolo in più che non dovrebbe esserci nel cammino già difficile di ogni giorno. Questa foto è un invito a considerare il prossimo prima che noi stessi. Vale per tutti.

Fonte

venerdì 8 gennaio 2021

Conosco Luciano da una decina di anni.

Uomo di una volta, grande oratore, e memoria storica di grande rilevanza per la nostra valle.
Il Don, è un uomo apparentemente duro, dal carattere non semplicissimo, ma senza ombra di dubbio, una delle figure più rilevanti dei nostri luoghi, negli ultimi decenni.
Le sue parole, la sua stessa vita, a metà tra chiesa e campi, indipendentemente dalla fede religiosa di ognuno di noi, fa di lui un esempio da seguire, un lottatore.

Ho appreso dagli articoli di 
Maurizio Iappini
, e 
Giampiero Carbone
, giornalisti che stimo, e dall’appello dell’amico 
Giacomo D'Alessandro
, che il Don ha già chiuso la cooperativa e vorrebbe far nascere un museo.
A chi serve un altro museo del mondo contadino? Mi domando.
I musei storici, sanciscono la fine delle cose, confinano i fatti e gli oggetti al passato, o comunque, in un'altra epoca, in un'altra società.
Io vorrei invece, che i falcetti, i ranghinatori, le zappe, non stessero appoggiati a terra o appesi ad un muro in qualche stanza.
Vorrei che continuassero a fare il loro lavoro, nei campi, nelle cascine, in stalla, in mano a contadini e contadine.

Una cooperativa chiude, un museo nasce, ma di musei contadini già ne abbiamo uno in valle, sopra casa mia, a Volpara, in questo momento chiuso per mancanza di personale, e di progettazione.
Il mondo contadino non è un qualcosa che può stare rinchiuso dentro ad un museo. Penso.
Il mondo contadino è un sistema complesso, di saperi antichi e moderni, sviluppato in millenni di pratica e ricerca, grazie al quale gli esseri umani sono riusciti a sfamarsi negli ultimi diecimila anni.
Negli ultimi diecimila anni.
Non può stare dentro ad un museo, deve vivere nel presente, perchè il presente ha senza dubbio bisogno di contadini.
Di sicuro contadini, forse, anche di qualche imprenditore agricolo.
Nei musei, mettiamoci i dipinti, le sculture, le opere d’arte, senz'altro utili alle persone, oppure, in Montagna, trasformiamoli in luoghi dell’oggi, di racconto per i territori, per un buon turismo, come accade a Rocchetta Ligure ad esempio, ma per favore, non chiudiamoci gli strumenti e i saperi di cui oggi, più che mai, abbiamo bisogno per costruire il nostro futuro.

Aiutiamo Don Luciano a trovare persone che portino avanti il suo preziosissimo lavoro, che abbiano voglia di imparare, di sporcarsi le mani e di continuare a dare un senso profondo a Dova Superiore.


sabato 2 gennaio 2021

Il ritorno del figlio

Quella che segue è la poesia posta a conclusione del libro di Carlo Lucarelli che gli dà anche il titolo. La poesia è di Tsegaye Gabre Medhin, il poeta nazionale etiope, che l’ha scritta nel 1964 in inglese (è pubblicata sul n. 13 di Transition e la potete trovare qui).


Guarda dove metti i piedi impuro straniero

Questa è la terra dell’ottava armonia
Dell’arcobaleno: il Nero.
È la faccia oscura della luna
Portata alla luce
È la tela del capolavoro di Dio.

Fuori dai tuoi abiti forestieri impuro straniero
Sèntiti parte del grande capolavoro
Cammina in pace, cammina solo, cammina eretto
Cammina libero, cammina nudo
Lascia che le antenne della tua madre terra
Ti carezzino i piedi nudi
Lascia che il Suo alito baci il tuo corpo nudo.

Ma attento, attento a dove metti i piedi dimenticato straniero
Questo è proprio il fondo delle tue radici: il Nero.
Dove i tamburi dei tuoi padri vibravano
Nel pauroso silenzio delle valli
Squassavano, nei corpi colossali delle montagne
Vibravano, nei petti profondi delle giungle.
Cammina orgoglioso.

Attento, ascolta i richiami degli spiriti ancestrali figliol prodigo
Il richiamo del suolo che aspetta da sempre
Ti accolgono a casa, a casa. Nel canto degli uccelli
Riconosci sospeso il tuo cognome
Il vento soffia i nomi gloriosi dei guerrieri della tua schiatta
La brezza leggera soffia nelle tue narici
La polvere delle loro ossa.
Cammina eretto. Gli spiriti danno il benvenuto
Al figlio perso e ritrovato.

Attento, e fuori dai tuoi abiti forestieri fratello
Sèntiti parte del grande capolavoro
Cammina nella gioia, cammina nel ritmo, cammina eretto
Cammina libero, cammina nudo
Lascia che le radici della tua madre terra ti carezzino il corpo
Lascia che la pelle nuda assorba il sole di casa e brilli d’ebano.

Fonte

 Il massacro, tutto italiano, dei cantastorie etiopi



La malgara Agita Idea Gudeta

 
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I dieci versi dalle canzoni di Battiato da appuntarsi e non dimenticare

Il cantautore, morto ieri nella sua residenza di Milo, era nato a Jonia il 23 marzo del 1945. Ha spaziato tra una grande quantità di generi,...