Bagnate le mie spalle
dall’acqua carezzante
l’occhio del cielo veglia
bianco nella luna
bianca
E le mie membra
planano
in questo infinito
vuoto
e le mie dita
scorrono calde lacrime
e denso sangue
Divenuti fiume trasparente
penetrati nelle ombre delle foglie
nelle ossa degli alberi
bevuti
da bottinatrici innocenti
Abbiamo tanto desiderato
abbiamo
potuto
i miei capelli
urlato
vivi di tempesta
Ed ora fluttuano
e il vento è diventato un soffio
e morbidamente
scendo
dolcemente cado
Nel vuoto immenso
dell’immenso pieno
tra stelle fisse
e spine di rosa
l’amore mi ha
voluta
e poi
abbandonata…
(Laura C. 26-12-2010)
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venerdì 9 settembre 2011
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