Non sottovalutarmi, zanzara,
se limacciosamente nell'impiglio
d'ironica ubiquità
che trama il tuo ronzìo m'hai veduto
annaspare e m'hai sentito dietro
il tuo volo
di marionetta
bruciare applausi tardivi.
Al mio sangue dolce di mutuato
giurassiche cellule ancora
fanno capo
e al mio braccio glabro conferiscono
invincibilità
le drogherie orgogliose
della specie sapiente:
quando cadrai
irreperibile salma
nel raggio vaporoso
di morte io
avrò lo stesso sorriso di colui
che, intorno felci,
impugnava il coltello di pietra.
Carlo Fruttero
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lunedì 16 gennaio 2012
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