Tanti tanti anni fa, quando gli uomini andavano per mare sui velieri, si dice che vivesse a Nervi (GE), sulla collina di San Rocco, un saggio eremita.
Aveva una lunga barba ed abitava in una grande grotta che ora non c’è più. Era molto sapiente e chi aveva un dubbio o un mistero da chiarire andava da lui per avere parole di saggezza.
Un giorno un marinaio arrivato al porticciolo di Nervi salì fino alla grotta, per cercare di farsi spiegare una frase che aveva sentito durante un viaggio ma di cui non aveva capito il significato. “Grande saggio” gli disse “qualche mese fa ho incontrato in un porto d’oriente un mercante che cercava di vendermi delle perle false. Ma io, che ho girato il mondo in lungo e in largo, mi sono accorto dell’ imbroglio e ho tirato dritto. Il mercante allora mi ha gridato “Bravo! Hai mangiato la foglia…..”. Io non ho capito cosa volesse dire con quelle parole e sono rimasto nel dubbio che fosse un offesa. Mi puoi aiutare?”
L’ eremita gli spiegò che era in realtà un complimento.
“Caro amico” gli disse, “mangiare la foglia si usa quando si vuol spiegare quanto un uomo sia abile nell’arrivare a capire anche quello che non viene detto, quello cioè che si nasconde tra le righe di un discorso. Si dice spesso di un uomo scaltro, che non si ferma all’ apparenza o alla prima impressione, ma ragiona e scopre l’ eventuale imbroglio. Questo detto risale alla vicenda di Ulisse che durante i suoi viaggi descritti nell’ Odissea, quando fu catturato dalla maga Circe, si rende conto che con un trucco la maga trasformava gli uomini in bestie, e per riuscire a salvarsi chiese aiuto a Mercurio. La divinità gli diede da mangiare una foglia magica che gli rese la mente sgombra e immune dai malefici della maga”
“Caro amico” gli disse, “mangiare la foglia si usa quando si vuol spiegare quanto un uomo sia abile nell’arrivare a capire anche quello che non viene detto, quello cioè che si nasconde tra le righe di un discorso. Si dice spesso di un uomo scaltro, che non si ferma all’ apparenza o alla prima impressione, ma ragiona e scopre l’ eventuale imbroglio. Questo detto risale alla vicenda di Ulisse che durante i suoi viaggi descritti nell’ Odissea, quando fu catturato dalla maga Circe, si rende conto che con un trucco la maga trasformava gli uomini in bestie, e per riuscire a salvarsi chiese aiuto a Mercurio. La divinità gli diede da mangiare una foglia magica che gli rese la mente sgombra e immune dai malefici della maga”
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