TOSCOLANO (Terni) - C'è un
momento indietro nel tempo, nel lontano 1965, che racchiude in sé il
seme di un universo pronto a germogliare per cambiare la canzone
italiana. È il primo incontro tra il giovane Giulio Rapetti - già
affermato autore di Una lacrima sul viso
- e un ragazzone riccio di Poggio Bustone. A raccontarci come andò, al
Centro Europeo di Toscolano, è Mogol in persona che il 15 settembre
pubblicherà Il mio mestiere è vivere la vita (Rizzoli, pp. 208, euro 29,90).
Quel ragazzo si chiamava Lucio...
"Mi fece sentire due canzoni. "Non sono
granché" dissi. "Ha ragione" mi rispose. Gli dissi di ripassare più
avanti, che avremmo provato a scrivere qualcosa".
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