sabato 9 marzo 2019

Ponti di vista

Il caffè di Gramellini

Lo stesso architetto Ponti che in Italia ha firmato il famoso studio contro la Tav, a causa del quale rischia di deragliare il governo, in Europa ne ha sottoscritto un altro che esalta i vantaggi della Torino-Lione. Se il Ponti di Roma sottolinea la scarsa economicità della linea ferroviaria, il Ponti di Bruxelles ne esalta i risparmi di tempo per le merci e la capacità di moltiplicare i posti di lavoro. A chi gli chiedeva ragione della curiosa discrepanza tra i due Ponti, il Ponti uno e trino ha spiegato che dipendeva dalle richieste dei committenti. La Commissione europea voleva sapere se la Tav era utile, e lui ha risposto di sì. Il governo italiano se costava troppo, e lui ha risposto di sì.

Mi stupisco del vostro stupore e faccio finta di non vedere i sorrisini di chi sospetta che l’architetto modelli i suoi giudizi sui pregiudizi dell’interlocutore pagante, avvalorandoli al puro scopo di compiacerlo. In un mondo fazioso e arrogante, il metodo Ponti va invece lodato per la sua sensibilità. Provate a chiedergli se Salvini è più elegante di Conte, se Piatek è più forte di Icardi, se bisogna volere più bene alla mamma o al papà. Ponti risponderà agli uni in un modo e agli altri in un modo opposto, ma altrettanto soddisfacente. La realtà non è mai univoca, dipende dai Ponti di vista. Lo diceva già la fonte di ispirazione dei Ponti di ogni tempo, l’autore dei Pensieri di Pippo: «È incredibile come una discesa vista dal basso somigli tanto a una salita»


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