Auschwitz-Birkenau Concentrationand Extermination Camp |
Arrivo al campo
Non
tutti i trasporti di prigionieri furono selezionati sulla banchina
ferroviaria. Alcuni furono diretti al campo dove subirono le cosiddette
"Cerimonie di Benvenuto". I primi prigionieri furono sistemati nel campo
il 14.06.1940. Erano 728 polacchi. Chiusi i portoni dietro i nuovi
arrivati, questi venivano messi in fila; chi li guidava diceva che
dovevano ricordarsi di questo: "che erano venuti nel campo, e che nel
campo non esiste altra uscita oltre quella del tubo del camino del
crematorio..."
Rasatura e bagno
I
prigionieri erano spinti nel blocco 26, davanti al quale dovevano
spogliarsi; ivi erano rasati e spinti nel bagno. Qui, al suono di botte e
di grida, veniva versata su di loro acqua bollente o gelata. Qualche
minuto dopo si cacciavano nudi nel cortile senza tener conto della
stagione, e ricevevano le uniformi a righe, spesso troppo strette o
troppo larghe, sempre strappate e sporche.
Registrazione e tatuaggio
Si
cominciava allora la registrazione. Si annotavano le generalità del
prigioniero e lo si marcava con un numero. Nel campo di Auschwitz il
tatuaggio fu fatto sull'avambraccio sinistro. I tatuaggi da principio
venvano eseguiti con uno speciale timbro di metallo, che aveva i numeri
fatti con aghi abbastanza grossi della lunghezza di 1 cm circa. In tal
modo si tatuarono i prigionieri di guerra sovietici. In seguito si
tatuarono con una lancetta fissata ad un cannello di legno. Il tutto
assomigliava ad una penna per inchiostro. Dopo il tatuaggio, il numero
era il solo segno d'identità del prigioniero e sostituiva il nome.
Marcatura dei prigionieri
Il
prigioniero doveva cucire sui pantalorni e sulla blusa il numero,
stampato in una stoffa speciale. Sopra il numero il prigioniero cuciva
anche il triangolo. I triangoli erano diversi a seconda del motivo
dell'arresto e della spedizione al campo. I triangoli in maggior parte
erano rossi e si riferivano ai prigionieri politici. Il color verde
serviva per riconoscere i criminali. Sul triangolo veniva scritta la
prima lettera dello Stato di provenienza del prigioniero (in lingua
tedesca).
Vestiario
Oltre
al vestito, ogni prigioniero riceveva una camicia, un paio di mutande,
zoccoli di legno o scarpe. Nel primo periodo di vita del campo di
concentramento - fino al Dicembre del 1940, la maggior parte dei
prigionieri non riceveva nè scarpe, nè berretti. I cappotti erano
assegnati dagli uomini delle SS in inverno. Le prigioniere portavano
vestiti a righe. Nel periodo antecedente, i prigionieri ricevettero i
vestiti dei prigionieri di guerra e degli ebrei uccisi. Di ciò parlò
Höss:37
"Cominciai, di mia iniziativa, a distribuire quanto restava degli ebrei uccisi ai prigionieri, e cioè le calde sottovesti e i vestiti marcati sul dorso col rosso..."Le sottovesti venivano cambiate dopo qualche settimana. Riguardo alle catastrofiche condizioni del vestiario, il 7.11.1944 Oswald Pohl scrive ai comandanti dei campi di concentramento:38
"Non si possono tollerare le lamentele per la cattiva quantità dei vestiti: e neppure si può tollerare che il prigioniero venga considerato "miserabile" perché non ha, per esempio, gli stivali... Secondo me si dovrebbe insegnare al prigioniero a colpi di bastone come conservare le sue cose."
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