venerdì 27 gennaio 2017

Blocco 6 - Vita del Prigioniero

 
Auschwitz-Birkenau Concentrationand Extermination Camp

Arrivo al campo

Non tutti i trasporti di prigionieri furono selezionati sulla banchina ferroviaria. Alcuni furono diretti al campo dove subirono le cosiddette "Cerimonie di Benvenuto". I primi prigionieri furono sistemati nel campo il 14.06.1940. Erano 728 polacchi. Chiusi i portoni dietro i nuovi arrivati, questi venivano messi in fila; chi li guidava diceva che dovevano ricordarsi di questo: "che erano venuti nel campo, e che nel campo non esiste altra uscita oltre quella del tubo del camino del crematorio..."

Rasatura e bagno

I prigionieri erano spinti nel blocco 26, davanti al quale dovevano spogliarsi; ivi erano rasati e spinti nel bagno. Qui, al suono di botte e di grida, veniva versata su di loro acqua bollente o gelata. Qualche minuto dopo si cacciavano nudi nel cortile senza tener conto della stagione, e ricevevano le uniformi a righe, spesso troppo strette o troppo larghe, sempre strappate e sporche.

Registrazione e tatuaggio

Si cominciava allora la registrazione. Si annotavano le generalità del prigioniero e lo si marcava con un numero. Nel campo di Auschwitz il tatuaggio fu fatto sull'avambraccio sinistro. I tatuaggi da principio venvano eseguiti con uno speciale timbro di metallo, che aveva i numeri fatti con aghi abbastanza grossi della lunghezza di 1 cm circa. In tal modo si tatuarono i prigionieri di guerra sovietici. In seguito si tatuarono con una lancetta fissata ad un cannello di legno. Il tutto assomigliava ad una penna per inchiostro. Dopo il tatuaggio, il numero era il solo segno d'identità del prigioniero e sostituiva il nome.


Marcatura dei prigionieri

Il prigioniero doveva cucire sui pantalorni e sulla blusa il numero, stampato in una stoffa speciale. Sopra il numero il prigioniero cuciva anche il triangolo. I triangoli erano diversi a seconda del motivo dell'arresto e della spedizione al campo. I triangoli in maggior parte erano rossi e si riferivano ai prigionieri politici. Il color verde serviva per riconoscere i criminali. Sul triangolo veniva scritta la prima lettera dello Stato di provenienza del prigioniero (in lingua tedesca).

Vestiario

Oltre al vestito, ogni prigioniero riceveva una camicia, un paio di mutande, zoccoli di legno o scarpe. Nel primo periodo di vita del campo di concentramento - fino al Dicembre del 1940, la maggior parte dei prigionieri non riceveva nè scarpe, nè berretti. I cappotti erano assegnati dagli uomini delle SS in inverno. Le prigioniere portavano vestiti a righe. Nel periodo antecedente, i prigionieri ricevettero i vestiti dei prigionieri di guerra e degli ebrei uccisi. Di ciò parlò Höss:37
"Cominciai, di mia iniziativa, a distribuire quanto restava degli ebrei uccisi ai prigionieri, e cioè le calde sottovesti e i vestiti marcati sul dorso col rosso..."
Le sottovesti venivano cambiate dopo qualche settimana. Riguardo alle catastrofiche condizioni del vestiario, il 7.11.1944 Oswald Pohl scrive ai comandanti dei campi di concentramento:38
"Non si possono tollerare le lamentele per la cattiva quantità dei vestiti: e neppure si può tollerare che il prigioniero venga considerato "miserabile" perché non ha, per esempio, gli stivali... Secondo me si dovrebbe insegnare al prigioniero a colpi di bastone come conservare le sue cose."
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