Pagare il conto al ristorante? Quale volgarità! Andarci durante il 
regolare orario di apertura? Roba da parvenu!
                    
Almeno per 
Vittorio Sgarbi e il suo 
entourage che, si sa, come tutti i vip detesta mescolarsi alla dozzinale
 plebaglia e coltiva l’elitario vezzo di andare per locali, che siano 
musei o posti dove gozzovigliare, in orari e con modalità inaccessibili 
ai comuni mortali.
Non è un mistero infatti l’abitudine di Sgarbi di frequentare musei e
 chiese antiche in orari notturni, facendoseli aprire appositamente 
dall’assonnato custode per bearsi in solitaria delle meravigliose opere 
d’arte.
Ma questa volta, il critico d’arte non si è andato a nutrire 
dell’aura di quadri incantevoli e sculture raffinate ma più 
prosaicamente di verace, gagliardo, terrenissimo cibo.
Peccato che abbia preteso di farlo ben oltre l’orario di chiusura, a 
notte inoltrata, e non da solo o in compagnia di un paio di amici –come 
pare avesse comunicato al titolare preventivamente– ma con una comitiva 
di circa una quindicina di persone, modello gita fantozziana.
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