Mi avvolgo
e mi abbandono a questa bruma
A queste lacrime d'aria cinerina
Se bagna le mie ossa
risana ogni ferita.
Io ascolto il suo sospiro
e ad ogni passo
respiro goccia a goccia.
Ad ogni svolta c'è un mondo forestiero
ma io non ho paura,
nessuno può ferirmi.
Sto sola in questo grigio
Lui sa che mi consola.
Emma Bricola
Fate il vostro blog! Poesie, pensieri e racconti dei miei amici...oppure trovati sul web.
domenica 30 novembre 2014
mercoledì 26 novembre 2014
RISPETTO - NO AL FEMMINICIDIO
Violenza
Spasmo struggente della tua anima.
La voce soffocata
l'urlo muore in gola.
Il buio intorno
solo tu ed il tuo dolore.
A nulla è valso
il tuo no.
Per niente intimorito
ha continuato...
ancora
ancora
ancora
quasi eccitato
dal rifiuto
dal pianto.
Piccolo corpo fresco e solo
che giace
sulla nuda terra
coperto di sola vergogna e paura...
di Raffaella Amoruso
PER NON DIMENTICARE
© di Raffaella Amoruso
Spasmo struggente della tua anima.
La voce soffocata
l'urlo muore in gola.
Il buio intorno
solo tu ed il tuo dolore.
A nulla è valso
il tuo no.
Per niente intimorito
ha continuato...
ancora
ancora
ancora
quasi eccitato
dal rifiuto
dal pianto.
Piccolo corpo fresco e solo
che giace
sulla nuda terra
coperto di sola vergogna e paura...
di Raffaella Amoruso
PER NON DIMENTICARE
© di Raffaella Amoruso
giovedì 20 novembre 2014
Un insolito postino
Raccontano in Val Borbera che, c’era una volta un tale Pierino dal cuore
d’oro, che pur rischiando la sua vita e il suo posto di lavoro, non
faceva mancare niente, oltre le rare lettere e raccomandate, ai suoi
abitanti.
Per lui non vi fu mai tregua nei dettami tra il dovere, il piacere ed il dono.
E si sposò con una tenera donnina dagli occhi pieni d’amore, Natalina, dal suo stesso sangue, col suo stesso cognome, quasi il suo destino, il suo compito, fosse stato quello di essere unito in Santa Comunione col mondo che lo circondava.
Gli anni passarono in lieta armonia, e volle il Cielo donargli una figlia devota, Simonetta la chiamarono commossi, quasi a ricompensare quel che un giorno sarebbe stato il suo crudele destino. Un destino che accettò dal Divino senza mai lamentarsi.
E dicono sempre in Val Borbera, che col tempo le sue piaghe si fecero più intense ed incurabili e che confessò al Cielo e ad un suo testimone, l’ultimo, a mo’ di preghiera, come nell’antichità il grande Giobbe, di non trovare più un senso a quel non senso che spesso ci riserva la vita. Ed il testimone intuì quella via senza un ritorno. Provò quell’impotenza che pervade l’animo quando ogni azione risulta vana. Volle convincersi che sbagliava. Ma in preda al panico, in solitudine, il suo cuore pianse. Sapeva, aveva già vissuto quel senso al non senso e ascoltato le parole profetiche di Pierino, che se ne andò in una bella giornata di sole gelido, tra tanti testimoni, escluso l’ultimo, del suo audace operato.
E man mano che mi raccontano, la mia pelle diviene d’oca, e mi sento ognuno di loro, pur non essendo estata né aver potuto sentirmi onorata al suo fianco nella sua dipartita. Mai nessuno del tuo cuore altruistico ti ha ricompensato, solo il tuo godeva del buono del bello che hai dato. E io che di te, Pierino, non ne so niente, di quei tuoi doni che non ho mai ricevuto, della tua benedetta vita che non ho mai goduto, ti ringrazio infinitamente. Tu Pierino, mi hai reso onore, sono stata io il tuo ultimo testimone.
Calzetta Solitaria
Cantalupo Ligure 20 Novembre 2014
Per lui non vi fu mai tregua nei dettami tra il dovere, il piacere ed il dono.
E si sposò con una tenera donnina dagli occhi pieni d’amore, Natalina, dal suo stesso sangue, col suo stesso cognome, quasi il suo destino, il suo compito, fosse stato quello di essere unito in Santa Comunione col mondo che lo circondava.
Gli anni passarono in lieta armonia, e volle il Cielo donargli una figlia devota, Simonetta la chiamarono commossi, quasi a ricompensare quel che un giorno sarebbe stato il suo crudele destino. Un destino che accettò dal Divino senza mai lamentarsi.
E dicono sempre in Val Borbera, che col tempo le sue piaghe si fecero più intense ed incurabili e che confessò al Cielo e ad un suo testimone, l’ultimo, a mo’ di preghiera, come nell’antichità il grande Giobbe, di non trovare più un senso a quel non senso che spesso ci riserva la vita. Ed il testimone intuì quella via senza un ritorno. Provò quell’impotenza che pervade l’animo quando ogni azione risulta vana. Volle convincersi che sbagliava. Ma in preda al panico, in solitudine, il suo cuore pianse. Sapeva, aveva già vissuto quel senso al non senso e ascoltato le parole profetiche di Pierino, che se ne andò in una bella giornata di sole gelido, tra tanti testimoni, escluso l’ultimo, del suo audace operato.
E man mano che mi raccontano, la mia pelle diviene d’oca, e mi sento ognuno di loro, pur non essendo estata né aver potuto sentirmi onorata al suo fianco nella sua dipartita. Mai nessuno del tuo cuore altruistico ti ha ricompensato, solo il tuo godeva del buono del bello che hai dato. E io che di te, Pierino, non ne so niente, di quei tuoi doni che non ho mai ricevuto, della tua benedetta vita che non ho mai goduto, ti ringrazio infinitamente. Tu Pierino, mi hai reso onore, sono stata io il tuo ultimo testimone.
Calzetta Solitaria
Cantalupo Ligure 20 Novembre 2014
martedì 11 novembre 2014
domenica 2 novembre 2014
Pensieri … “senza senso”
©Elisa
Il tempo passa i sogni cambiano ma certe “presenze” non le dimentichi. Stanno sempre lì dove tieni le persone speciali, nell’anima.
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