giovedì 25 marzo 2021

Dantedì, Benigni legge il Paradiso al Quirinale. E scherza con Mattarella: 'Per lei farei il barbiere'

"Sono veramente felice, onorato di essere qui in questa sede per omaggiare il genio di Dante". Emozionato, Roberto Benigni è al Quirinale per celebrare il Dantedì alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella: "Ho stima, ammirazione per lei - dice al Capo dello Stato - mi vergogno, vorrei abbracciarla ma non si può.

Vorrei rendermi utile per lei: se ha bisogno di un corazziere, perché qualcuno è in ritardo o ha il raffreddore, ho già pronta l'uniforme. Oppure il cuoco, l'autista, il sarto, il barbiere: una volta l'ho vista in tv e non aveva il barbiere. Ecco, le faccio i capelli vestito da corazziere".

I versi di Dante salgono al Colle del Quirinale con Roberto Benigni che, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e del ministro della Cultura, Dario Franceschini, legge il XXV canto del Paradiso, in diretta su Rai1 alle 19.10. 

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martedì 23 marzo 2021

Voglio mostrare a tutti...


Quel giorno tra l’asfalto, l’elicottero e l’ospedale aveva anche questi pensieri: «Magari non riesco più a camminare bene e poi come faccio a correre?». Immagina una possibilità: «Però se la amputano posso ritornare in pista». Aveva già visto su youtube gare paralimpiche: «Insieme con papà. Mi motivavano». C’era Martina Caironi che vinceva medaglie a Giochi e Mondiali: «L’atletica faceva parte della mia vita prima dell’incidente. Mezzofondo, allora non pensavo alla velocità». Una parte importante, visto che la mente era sempre a quello anche mentre era in un letto di ospedale: «Smettere di correre era fuori discussione. Sapevo che si poteva fare. La voglia c’è stata da subito».

Ecco, Ambra Sabatini, toscana del gennaio 2002, è una tipa così. Capace di diventare la sprinter più veloce del mondo e di puntare alla Paralimpiade quando è passato poco più di un anno e mezzo da quella amputazione che le ha tolto una gamba, ma non sogni e futuro.

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domenica 21 marzo 2021

Quelle come me

 


Quelle come me regalano sogni, anche a costo di rimanerne prive.

Quelle come me donano l’anima,
perché un’anima da sola è come una goccia d’acqua nel deserto.
Quelle come me tendono la mano ed aiutano a rialzarsi,
pur correndo il rischio di cadere a loro volta.
Quelle come me guardano avanti,
anche se il cuore rimane sempre qualche passo indietro.
Quelle come me cercano un senso all’esistere e, quando lo trovano,
tentano d’insegnarlo a chi sta solo sopravvivendo.
Quelle come me quando amano, amano per sempre.
e quando smettono d’amare è solo perché
piccoli frammenti di essere giacciono inermi nelle mani della vita.
Quelle come me inseguono un sogno
quello di essere amate per ciò che sono
e non per ciò che si vorrebbe fossero.
Quelle come me girano il mondo alla ricerca di quei valori che, ormai,
sono caduti nel dimenticatoio dell’anima.
Quelle come me vorrebbero cambiare,
ma il farlo comporterebbe nascere di nuovo.
Quelle come me urlano in silenzio,
perché la loro voce non si confonda con le lacrime.
Quelle come me sono quelle cui tu riesci sempre a spezzare il cuore,
perché sai che ti lasceranno andare, senza chiederti nulla.
Quelle come me amano troppo, pur sapendo che, in cambio,
non riceveranno altro che briciole.
Quelle come me si cibano di quel poco e su di esso,
purtroppo, fondano la loro esistenza.
Quelle come me passano inosservate,
ma sono le uniche che ti ameranno davvero.
Quelle come me sono quelle che, nell’autunno della tua vita,
rimpiangerai per tutto ciò che avrebbero potuto darti
e che tu non hai voluto…

venerdì 19 marzo 2021

Padre se anche tu non fossi il mio

Padre, se anche tu non fossi il mio
padre, se anche fossi a me un estraneo,
per te stesso egualmente t’amerei.
Ché mi ricordo d’un mattin d’inverno
che la prima viola sull’opposto
muro scopristi dalla tua finestra
e ce ne desti la novella allegro.
Poi la scala di legno tolta in spalla
di casa uscisti e l’appoggiasti al muro.
Noi piccoli stavamo alla finestra.

E di quell’altra volta mi ricordo
che la sorella mia piccola ancora
per la casa inseguivi minacciando
(la caparbia avea fatto non so che).
Ma raggiuntala che strillava forte
dalla paura ti mancava il cuore:
ché avevi visto te inseguir la tua
piccola figlia, e tutta spaventata
tu vacillante l’attiravi al petto,
e con carezze dentro le tue braccia
l’avviluppavi come per difenderla
da quel cattivo ch’era il tu di prima.

Padre, se anche tu non fossi il mio
padre, se anche fossi a me un estraneo,
fra tutti quanti gli uomini già tanto
pel tuo cuore fanciullo t’amerei.


Camillo Sbarbaro (Santa Margherita Ligure12 gennaio 1888 – Savona31 ottobre 1967) è stato un poetascrittore e aforista italiano; con Maria Cengia Sambo, è stato anche il lichenologo italiano di maggior rilievo della prima metà del Novecento.

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lunedì 8 marzo 2021

Frida Kahlo, simbolo della libertà e dell’indipendenza femminile

Per la Festa della Donna, vi raccontiamo la storia di Frida Kahlo, simbolo del femminismo contemporaneo, che ha abbracciato la libertà come suo unico credo

 

In occasione della Festa della Donna vi stiamo raccontando storie di donne che hanno abbracciato la libertà come unico credo, come Frida Kahlo. La famosa pittrice messicana ha lasciato un segno tangibile nella storia, diventando un simbolo del femminismo moderno. Frida Kahlo ebbe una vita difficile, segnata dalla malattia che la portò a morire prima di compiere cinquant’anni. Il suo rapporto intenso con la sofferenza – e il suo amore passionale per Diego Rivera – si tradusse in opere d’arte capaci di emozionare. Le sue sopracciglia folte e mascoline sono diventate emblema della body positivity: non piegarsi alle norme imposte dalla società, per evitare di ricondursi a degli schemi riconosciuti.

Gli inizi

Frida Kahlo, all’anagrafe Magdalena Carmen Frieda Kahlo y Calderón nacque a Coyoacán, una delegazione di Città del Messico, il 6 luglio del 1907. I suoi genitori erano Matilde Calderón y González e Guillermo Kahlo, fotografo di successo preciso e meticoloso nell’eseguire con cura luci ed ombre. Da suo padre forse prende quella precisione nel descrivere minuziosamente ogni particolare.

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sabato 6 marzo 2021

Liberatemi il cuore














Liberatemi il cuore

da questa assurda stagione d’amore
piena di segreti ricordi.
La sua bellezza come un sandalo d’oro
mi ha colpito la fronte
in cima ai miei pensieri.
La sua bellezza, unica al mondo possibile,
e il suo giovane cuore
buttato tra le siepi delle mie povere cose
mi hanno donato la speranza del fiore.
Lui stesso è un fiore, madre,
un fiore di giovinezza,
il fiore del gaudio e del dominio,
il fiore della mia lenta stagione.
Lui stesso è zolla, madre,
ma le zolle vogliono essere fecondate
e io non ho semi.


giovedì 4 marzo 2021

Prendi un sorriso

Prendi un sorriso,

regalalo a chi non l’ha mai avuto.
Prendi un raggio di sole
fallo volare là dove regna la notte.
Scopri una sorgente
fa bagnare chi vive nel fango.
Prendi una lacrima,
posala sul volto di chi non ha pianto.
Prendi il coraggio,
mettilo nell’animo di chi non sa lottare.
Scopri la vita,
raccontala a chi non sa capirla.
Prendi la speranza,
e vivi nella sua luce.
Prendi la bontà,
e donala a chi non sa donare.
Scopri l’amore,
e fallo conoscere al mondo.

Mahtma Gandhi

I dieci versi dalle canzoni di Battiato da appuntarsi e non dimenticare

Il cantautore, morto ieri nella sua residenza di Milo, era nato a Jonia il 23 marzo del 1945. Ha spaziato tra una grande quantità di generi,...