domenica 22 marzo 2020

Se usciamo, non ne usciamo

Osservate l’immagine finché non ne avete abbastanza. Proverete del magone, una certa impressione e la vostra mente farà dei voli immensi, entrando nel vortice creato dal nulla, così infinito ed energico. Ma tutto finirà, perché un attimo dopo aver pensato che potreste ritrovarvi voi su quelle camionette dell’esercito, oppure i vostri cari, amici, conoscenti, la vostra priorità sarà protestare, contravvenire al DPCM e alle ordinanze regionali, perché convinti che ci stanno privando della nostra libertà di fare jogging e le lunghe camminate senza meta, con la scusa del cane e dei suoi bisogni fisiologici, perché a casa vi annoiate.

Le vostre anime urleranno dal dolore, certamente, se non prima del flash mob programmato, a cadenza settimanale, come se fosse la scaletta del Festival di Sanremo, per dare sfoggio della totale ipocrisia affettiva che avete in serbo per i vostri vicini di casa, prima della prossima riunione di condominio. E intanto, mentre cantate l’Inno di Mameli, un po’ perché convinti e in altra parte spinti dalla voglia di rendere pubblica la vostra partecipazione a delle manifestazioni del genere, giusto per dire “sì, questa sarà la mia storia su Instagram, ora lo pubblico anche su Facebook”, le salme dei malati di Coronavirus lasciano Bergamo per raggiungere Modena e zone limitrofe. È uno degli effetti collaterali di questa pandemica emergenza: stanno terminando i posti nei cimiteri lombardi, nella città bergamasca è tutto esaurito.

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