(N.B. La fan fiction è ambientata a Orange County, nel 2013. E’ trascorso un anno dal matrimonio di Seth e Summer e… ora tocca a Ryan e Taylor convolare a nozze!)
Quando Ryan salì i gradini e fece il suo ingresso nella chiesetta di Berkeley, sgranò gli occhi. Kirsten, Summer, Seth e persino sua madre, Dawn, si erano dati un gran daffare nel decorare le spoglie navate.
Bianchi fiori candidi giacevano sulle panche disposte in maniera ordinata. Anche l’altare era stato ornato con fiori.
Ryan abbozzò un sorriso. Quando si sentì sfiorare la spalla in una pacca affettuosa, si voltò.
Era Sandy.
“Tutto bene?”, chiese in tono carezzevole.
Ryan annuì e gli gettò le braccia al collo. “Grazie”.
“Per cosa?”.
“Per tutto”.
Dopo che si fu sciolto dall’abbraccio, l’avvocato lo afferrò per i poderosi bicipiti, lo strattonò e incontrò il suo sguardo. “Ascoltami: tu farai sempre parte di questa famiglia, chiaro? Ti saremo accanto. Sempre”.
Ryan sentì affiorare le lacrime e fece un grande sforzo per reprimerle. Tornò a volgere lo sguardo verso le decorazioni che conferivano alla chiesa un aspetto austero.
Curvò le labbra in un tenue sorriso e si allontanò a passi lenti.
Taylor fissò a lungo la sua immagine riflessa nell’immenso specchio della stanza della piccola Lucy Cohen, la secondogenita di Sandy e Kirsten, e un’espressione colma di stupore le si stampò in volto. Non avrebbe mai immaginato di essere uno splendore in abito da sposa.
D’un tratto qualcuno bussò alla porta della sala. Taylor trasalì.
“E’ permesso?”. Una voce femminile.
“Avanti!”.
Quando entrò nella stanza, Summer rimase inerte a contemplare l’abito dell’amica. “Sei un incanto!”, esclamò.
“Dici?”, fece Taylor, ghignando.
Summer si portò una mano al petto e chinò il capo di lato. “Ah, non posso ancora credere che tu e Ryan stiate per convolare a nozze!!!”.
A quelle parole la giovane sposa si incupì e si afflosciò su una logora sedia posta in un angolo della sala.
“Ma che hai?”, chiese Summer in un flebile sussurro.
Non tutti i dubbi di Taylor, circa i sentimenti che Ryan nutriva nei suoi riguardi, erano stati fugati.
Summer le si fece vicino e le scostò una ciocca di capelli dal volto. “Tesoro, c’è qualcosa che non va?”.
Taylor tirò su col naso e le parlò dei timori che la affliggevano. “Tu ritieni che Ryan mi ami quanto Marissa?”.
Summer afferrò una sedia e sedette accanto all’amica. Le prese le mani e le strinse vigorosamente. “Marissa è un capitolo chiuso. E’ morta anni fa. Certo, sarà sempre nei ricordi di Ryan… ma il suo futuro è con te”.
Una lacrima solcò la guancia destra della giovane sposa e un ampio sorriso increspò le sue labbra sottili.
“Ora leva quell’espressione dal viso e… vai all’altare!”, seguitò Summer.
La chiesa pullulava di gente. Tutti i suoi famigliari erano impazienti e anche Ryan non vedeva l’ora che la cerimonia avesse inizio.
Lanciò una fugace occhiata al suo orologio da polso. Le 11.16.
Perché Taylor ci mette tanto? Ha avuto un ripensamento? Si è forse tirata indietro?
Terribili pensieri affollavano la mente del giovane Atwood, il quale si impose una calma che non provava.
Quando Taylor giunse da lui, tirò un sospirò di sollievo.Ora, dinanzi ai volti rigati da lacrime di Veronica Townsend, di Kirsten e di Dawn, entrambi erano pronti a giurarsi amore eterno.
Dal blog di Andrea Cinalli