Palestrina passa e cammina dice un
detto , ma non puoi passare senza fermare. Tra vecchi merletti, e mura
antica, passeggio tra ricordi passati, presenti e futuri. L’ Antica arte
del punto Palestrina ricama intrecci, evocando immagini di mia nonna e delle comari
sedute su piccole sediole di paglia nella corte assolata di un estate
paesana, riportando nel presente quell’atmosfera mite e tranquilla,
rendendola reale, lontana dal caos della capitale che dista pochi
chilometri, e di cui nonostante se ne senta la vicinanza non ne subisce
l’influenza. Palestrina passa e cammina…cammino tra i vicoli , a volte
ombrosi, stretti e silenziosi, di pergole , balconi e cortili fioriti,
dove odo l’eco lontano delle voci dei paesani radunati nelle piazze,
nei bar, annuso i profumi di sughi caserecci che si diffondono dalle
case, dalle numerose trattorie, pizzerie, pub, ristorantini ricavati
dai piccoli negozi caratteristici e moderni. Ed ecco che nuovamente
antico e moderno si fondono e si confondono senza stonare, anzi creando
un armonioso contrasto piacevole alla vista e al gusto.
Palestrina passa e cammina…percorro
le antiche vie lastricate della via Francigena e della via Preneste, su
cui ancora posso vedere i solchi dei carri e udire il tintinnare delle
conchiglie dei pellegrini, rivivere il glorioso passato romano nelle
vestigia ancora esistenti nell’imponente Tempio della Dea Fortuna, che
troneggia dall’alto su tutto il Paese e ,sembra volerlo proteggere con
il suo influsso benevolo. Mai vista Dea della Fortuna più fortunata!
esclamò Virgilio ammirando per la prima volta la magnificenza della
dimora divina eretta e a lei dedicata. Ed io , paesano, guardandolo
dalla finestra della mia casa, tra la nebbia mattutina o i raggi del
sole, o passeggiando per le vie, o vedendolo stagliarsi all’orizzonte,
imponente, dominatore, dalla strada che percorro al rientro di una
giornata faticosa di lavoro, osservandolo pare darmi il benvenuto e mi
sento “ fortunato” di aver ereditato tanta bellezza, arte , cultura, e
magnificenza.
Palestrina passa e cammina…cammino
tra le navate e le cappelle della Basilica di sant’Agapito dove c’è una
Pietà incompiuta di Michelangelo, un Museo Diocesano di arte sacra
piccolo ma ricco di un dipinto del Caravaggio che evoca il martirio di
S. Agapito, della Madonna col velo della scuola del Perugino, e l'Eolo attribuito a Michelangelo, a cui fa eco il grande Mosaico nilotico
di un'età’ repubblicana, perfettamente conservato e che tassello dopo
tassello racconta il paesaggio esotico del Nilo, e che troneggia
nell’ultima sala del Museo della Fortuna, tra corolle di sarcofagi,
numerosi reperti: cippi, busti, basi funerarie, statue e oggetti di uso
quotidiano provenienti dalle necropoli della città. …Passa e cammino tra
le note musicali del maestro Pierluigi da Palestrina e ascolto le note
dei rondoni che volano radi tra i tetti e la valle , tra gli schiamazzi e
le risate dei bardassi, tra le bande di paese e i cori di chiesa. Odo i rumori degli zoccoli dei cavalli sul selciato durante “Lo palio de sand'Agàbbido”
, attraverso le quattro Porte, e tifo per una contrada nella giostra
della Scifa, e vinca o no, festeggio gustando un “giglietto”, souvenir
di dolcezza e delicatezza, di antica tradizione dolciaria, di cui mia
nonna era abile pasticcera.
Palestrina passa e cammina…tra
antichi portoni , porte scrostate imbevute di passato, spalancate nei
giorni d’estate e chiuse d’inverno, scambio quattro chiacchiere in
dialetto con le anziane signore sedute loro davanti, tra vasi di fiori e
edera rampicante, passeggio in cerca di ristoro per l’anima mia nel
chiostro del Convento di S. Francesco e mi soffermo in religioso
rispetto e devozione ad ammirare la sua vita raccontata negli affreschi
che lo decorano, respirando l’aria fresca di montagna dello
“scacciato”.
Palestrina passa e cammina…cammino
verso la Rocca dei Colonna, nella più alta frazione di Castel S. Pietro
acropoli della vecchia Praeneste, tra i torrioni di fortificazione,
scendo tra le viuzze che come un fiume sfociano nelle piazzette,
m’immergo nelle atmosfere da set , che nelle
abili mani del grande Regista De Sica divenne Sagliena. Rivivo le
rocambolesche vicende amorose del maresciallo (Vittorio de Sica) e la
bersagliera (Gina Lollobrigida) in Pane amore e fantasia, mi sembra di
vedere la Lollo dalla mitica bellezza, e rido con Totò nel film I due
Marescialli (per citarne alcuni) . Mi sento attore anche io nel set meraviglioso e vero, per nulla artificioso dei grandi set hollywoodiani.
Palestrina passa e cammina nella
ridente cittadina, uno dei luoghi di più cari all’imperatore Augusto
che antiche mura rammentano avesse dimora, nella gentilezza e nel
panorama immenso e multiforme dei Monti Prenestini.
Patrizia Caprella
Fonte: Ebook gratis
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