Spazio libero

Fate il vostro blog! Poesie, pensieri e racconti dei miei amici...oppure trovati sul web.

mercoledì 31 ottobre 2018

Andrea Camilleri e il Giorno dei Morti.


Fino al 1943, nella nottata che passava tra il primo e il due di novembre, ogni casa siciliana dove c’era un picciliddro si popolava di morti a lui familiari.
Non fantasmi col linzòlo bianco e con lo scrùscio di catene, si badi bene, non quelli che fanno spavento, ma tali e quali si vedevano nelle fotografie esposte in salotto, consunti, il mezzo sorriso d’occasione stampato sulla faccia, il vestito buono stirato a regola d’arte, non facevano nessuna differenza coi vivi. Noi nicareddri, prima di andarci a coricare, mettevamo sotto il letto un cesto di vimini (la grandezza variava a seconda dei soldi che c’erano in famiglia) che nottetempo i cari morti avrebbero riempito di dolci e di regali che avremmo trovato il 2 mattina, al risveglio.
Eccitati, sudatizzi, faticavamo a pigliare sonno: volevamo vederli, i nostri morti, mentre con passo leggero venivano al letto, ci facevano una carezza, si calavano a pigliare il cesto. Dopo un sonno agitato ci svegliavamo all’alba per andare alla cerca. Perché i morti avevano voglia di giocare con noi, di darci spasso, e perciò il cesto non lo rimettevano dove l’avevano trovato, ma andavano a nasconderlo accuratamente, bisognava cercarlo casa casa. Mai più riproverò il batticuore della trovatura quando sopra un armadio o darrè una porta scoprivo il cesto stracolmo. I giocattoli erano trenini di latta, automobiline di legno, bambole di pezza, cubi di legno che formavano paesaggi. Avevo 8 anni quando nonno Giuseppe, lungamente supplicato nelle mie preghiere, mi portò dall’aldilà il mitico Meccano e per la felicità mi scoppiò qualche linea di febbre.
I dolci erano quelli rituali, detti “dei morti”: marzapane modellato e dipinto da sembrare frutta, “rami di meli” fatti di farina e miele, “mustazzola” di vino cotto e altre delizie come viscotti regina, tetù, carcagnette. Non mancava mai il “pupo di zucchero” che in genere raffigurava un bersagliere e con la tromba in bocca o una coloratissima ballerina in un passo di danza. A un certo momento della matinata, pettinati e col vestito in ordine, andavamo con la famiglia al camposanto a salutare e a ringraziare i morti. Per noi picciliddri era una festa, sciamavamo lungo i viottoli per incontrarci con gli amici, i compagni di scuola: «Che ti portarono quest’anno i morti?». Domanda che non facemmo a Tatuzzo Prestìa, che aveva la nostra età precisa, quel 2 novembre quando lo vedemmo ritto e composto davanti alla tomba di suo padre, scomparso l’anno prima, mentre reggeva il manubrio di uno sparluccicante triciclo.

Insomma il 2 di novembre ricambiavamo la visita che i morti ci avevano fatto il giorno avanti: non era un rito, ma un’affettuosa consuetudine. Poi, nel 1943, con i soldati americani arrivò macari l’albero di Natale e lentamente, anno appresso anno, i morti persero la strada che li portava nelle case dove li aspettavano, felici e svegli fino allo spàsimo, i figli o i figli dei figli. Peccato. Avevamo perduto la possibilità di toccare con mano, materialmente, quel filo che lega la nostra storia personale a quella di chi ci aveva preceduto e “stampato”, come in questi ultimi anni ci hanno spiegato gli scienziati. Mentre oggi quel filo lo si può indovinare solo attraverso un microscopio fantascientifico. E così diventiamo più poveri: Montaigne ha scritto che la meditazione sulla morte è meditazione sulla libertà, perché chi ha appreso a morire ha disimparato a servire.

(da Racconti quotidiani di Andrea Camilleri)

Fonte
alle ottobre 31, 2018 Nessun commento:
Invia tramite emailPostalo sul blogCondividi su XCondividi su FacebookCondividi su Pinterest

sabato 20 ottobre 2018

Da " L' ALTRA VERITÀ. ". ALDA MERINI


Le facce delle degenti erano a dir poco mostruose . Avevano perso ogni tratto femminile e, guardandole ( a poco a poco mi ci avvezzai ) , mi venivano in mente le streghe del Maegbeth. Di fatto costoro non facevano altro che borbottare tutto il giorno intorno a degli strani marchingegni dovuti o voluti dalle loro fantasie.
Facce con larghe chiazze di vino , unghie adunche., grossi vestaglioni che portavano a mo ' di grembiule , e un ghigno feroce tra le labbra che ti. faceva accapponare la pelle . Parevano tutte uscite da un raduno infernale.
E io non so , ma mi sono domandata spesso come mai le malate di mente debbano avere volti così brutti e così inauditi , e se siano i farmaci a procurare quelle sembianze, della qual cosa son quasi sicura. Le lungodegenti hanno facce tutte uguali . Si tratta forse di una congrega di streghe .? Comunque , a me conveniva di viverci dentro e senza fiatare , perchè di quelle avevo proprio una sacrosanta paura , come di vipere che si sarebbero torte all' indietro...

Fonte

alle ottobre 20, 2018 Nessun commento:
Invia tramite emailPostalo sul blogCondividi su XCondividi su FacebookCondividi su Pinterest

venerdì 19 ottobre 2018

Sono folle di te amore

Fonte immagine

Sono folle di te, amore
che vieni a rintracciare
nei miei trascorsi
questi giocattoli rotti delle mie parole.
Ti faccio dono di tutto
se vuoi,
tanto io sono solo una fanciulla
piena di poesia
e coperta di lacrime salate,
io voglio solo addormentarmi
sulla ripa del cielo stellato
e diventare un dolce vento
di canti d'amore per te.


Alda Merini
alle ottobre 19, 2018 Nessun commento:
Invia tramite emailPostalo sul blogCondividi su XCondividi su FacebookCondividi su Pinterest

mercoledì 17 ottobre 2018

Atletica, l'Australia riabilita Norman, il “terzo uomo” tra Smith e Carlos

Lo sprinter aussie, argento nei 200 ai Giochi di Messico 1968, pagò a caro prezzo l'appoggio ai due colleghi sul podio che protestarono per la difesa dei diritti umani. Oscurato in Patria, escluso dai Giochi successivi, ora il Comitato Olimpico australiano gli ha assegnato postumo l’Ordine al Merito, massima onoreficienza sportiva




Tante storie di sport andrebbero insegnate a scuola. Certamente quella di Peter Norman, australiano, medaglia d’argento dei 200 metri alle Olimpiadi di Messico 1968, testimone non neutrale della più grande protesta della storia olimpica, quella dei pugni guantati di nero alzati da Tommie Smith e John Carlos per denunciare il razzismo imperante nel loro Paese, gli Stati Uniti d’America. Quest’uomo fu il contrario del facile alibi con cui a volte liquidiamo un’ingiustizia che avviene sotto i nostri occhi: “E io che c’entro?”. Peter Norman non lo disse mai. Era bianco, eppure sentì quella denuncia di Smith e Carlos come sua. Così indossò sulla tuta una coccarda, dove c’era scritto: “Olympic Project for Human Rights”. Progetto olimpico per la difesa dei diritti umani. La stessa associazione che aveva promosso la clamorosa protesta di Smith e Carlos, costata ai due atleti neri l’espulsione dal Villaggio Olimpico e una persecutoria e aggressiva discriminazione che durò decenni.

FINALMENTE — La punizione per Norman fu decretata a scoppio ritardato. Quella forma di solidarietà fu aspramente criticata in patria. Quattro anni dopo non fu convocato per Monaco 1972 nonostante avesse ottenuto i minimi per poter difendere il suo argento olimpico. Anche se le autorità sportive australiane continuano a dare la colpa di quell’assenza a un infortunio. Fatto sta che sei anni fa fu addirittura il Parlamento australiano a chiedere scusa a Norman “per il trattamento da lui ricevuto al suo ritorno in Australia”. E oggi, finalmente, anche il comitato olimpico aussie ha deciso di fare un passo importante, cinquant’anni dopo, per riconoscere il suo coraggio: concedere alla memoria di Peter Norman, morto nel 2006, l’Ordine al Merito, la più alta onorificenza olimpica australiana. Mentre a Melbourne c’è un movimento che lotta per poter costruire un monumento alla memoria del velocista, tuttora recordman australiano con il suo 20”06 di Messico, anche monito contro i nuovi e vecchi razzismi in tutto il mondo.

Continua qui
alle ottobre 17, 2018 Nessun commento:
Invia tramite emailPostalo sul blogCondividi su XCondividi su FacebookCondividi su Pinterest

martedì 16 ottobre 2018

Il fascismo e gli ebrei in Italia e a Roma

Brano tratto e adattato dal volume “La resistenza silenziosa. Leggi razziali e occupazione nazista nella memoria degli ebrei di Roma” a cura di Marco Impagliazzo, Guerini e Associati, 1997



Il 16 ottobre 1943 è una data importante per la comunità ebraica di Roma, ma anche per la città intera. Per gli ebrei romani è l’ultima tappa di un triste itinerario iniziato nel settembre del 1938 con la promulgazione delle leggi razziali. Tra queste due date esiste un profondo legame: per molti ebrei romani infatti le leggi razziali hanno rappresentato l’anticamera dei campi di sterminio nazisti. Il 1938 è un anno cruciale. La vita cambia in tutti i suoi aspetti, pubblici e privati. È una svolta che coinvolge tutti gli ebrei, dai bambini agli anziani, da chi nasce a chi muore. Dal 1938, infatti, “ufficialmente” gli ebrei non muoiono più in Italia: è vietata anche la pubblicazione dei necrologi sui giornali. Dal 1938 gli ebrei in Italia devono diventare “invisibili”. Tuttavia, come avrebbe mostrato il 16 ottobre, gli ebrei erano molto visibili, facilmente reperibili: erano registrati in una lista, quindi perfettamente identificabili, per separare il loro destino dal resto della popolazione romana.
Continua qui


16 ottobre 1943, 75 anni fa il rastrellamento del ghetto di Roma, Mattarella: «Una ferita insanabile» (video)


A 75 anni dal rastrellamento degli ebrei a Roma: quel sabato al ghetto da non dimenticare
alle ottobre 16, 2018 Nessun commento:
Invia tramite emailPostalo sul blogCondividi su XCondividi su FacebookCondividi su Pinterest

lunedì 1 ottobre 2018

Ascolta...

Fonte immagine

alle ottobre 01, 2018 Nessun commento:
Invia tramite emailPostalo sul blogCondividi su XCondividi su FacebookCondividi su Pinterest
Post più recenti Post più vecchi Home page
Iscriviti a: Post (Atom)

I dieci versi dalle canzoni di Battiato da appuntarsi e non dimenticare

Il cantautore, morto ieri nella sua residenza di Milo, era nato a Jonia il 23 marzo del 1945. Ha spaziato tra una grande quantità di generi,...

  • Definizione di figlio
    Josè Saramago
  • E poi la vita...
    Fonte immagine
  • Sai che non posso sapere...
    Sai che non posso sapere - ciò che fai - Devo immaginare - Quante volte sei in pena per me - oggi - Confessa - Quante volte a causa del...

Archivio blog

  • ►  2021 (24)
    • ►  maggio (1)
    • ►  aprile (1)
    • ►  marzo (7)
    • ►  febbraio (6)
    • ►  gennaio (9)
  • ►  2020 (58)
    • ►  dicembre (4)
    • ►  novembre (10)
    • ►  ottobre (3)
    • ►  settembre (2)
    • ►  agosto (3)
    • ►  luglio (1)
    • ►  giugno (6)
    • ►  maggio (4)
    • ►  aprile (6)
    • ►  marzo (11)
    • ►  febbraio (3)
    • ►  gennaio (5)
  • ►  2019 (74)
    • ►  dicembre (6)
    • ►  novembre (4)
    • ►  ottobre (6)
    • ►  settembre (6)
    • ►  agosto (6)
    • ►  luglio (4)
    • ►  giugno (4)
    • ►  maggio (3)
    • ►  aprile (4)
    • ►  marzo (8)
    • ►  febbraio (6)
    • ►  gennaio (17)
  • ▼  2018 (77)
    • ►  dicembre (17)
    • ►  novembre (9)
    • ▼  ottobre (6)
      • Andrea Camilleri e il Giorno dei Morti.
      • Da " L' ALTRA VERITÀ. ". ALDA MERINI
      • Sono folle di te amore
      • Atletica, l'Australia riabilita Norman, il “terzo ...
      • Il fascismo e gli ebrei in Italia e a Roma
      • Ascolta...
    • ►  settembre (7)
    • ►  agosto (3)
    • ►  luglio (3)
    • ►  giugno (2)
    • ►  maggio (5)
    • ►  aprile (5)
    • ►  marzo (10)
    • ►  febbraio (5)
    • ►  gennaio (5)
  • ►  2017 (71)
    • ►  dicembre (3)
    • ►  novembre (6)
    • ►  ottobre (3)
    • ►  settembre (2)
    • ►  agosto (1)
    • ►  luglio (5)
    • ►  giugno (4)
    • ►  maggio (5)
    • ►  aprile (9)
    • ►  marzo (11)
    • ►  febbraio (11)
    • ►  gennaio (11)
  • ►  2016 (64)
    • ►  dicembre (10)
    • ►  novembre (8)
    • ►  ottobre (6)
    • ►  settembre (6)
    • ►  agosto (4)
    • ►  luglio (1)
    • ►  giugno (2)
    • ►  maggio (6)
    • ►  aprile (6)
    • ►  marzo (9)
    • ►  febbraio (6)
  • ►  2015 (26)
    • ►  dicembre (5)
    • ►  novembre (4)
    • ►  ottobre (1)
    • ►  settembre (2)
    • ►  agosto (2)
    • ►  giugno (2)
    • ►  maggio (2)
    • ►  aprile (2)
    • ►  marzo (3)
    • ►  febbraio (1)
    • ►  gennaio (2)
  • ►  2014 (25)
    • ►  dicembre (3)
    • ►  novembre (5)
    • ►  ottobre (3)
    • ►  settembre (1)
    • ►  agosto (1)
    • ►  luglio (2)
    • ►  giugno (3)
    • ►  maggio (6)
    • ►  aprile (1)
  • ►  2013 (11)
    • ►  marzo (2)
    • ►  febbraio (3)
    • ►  gennaio (6)
  • ►  2012 (137)
    • ►  dicembre (8)
    • ►  novembre (11)
    • ►  ottobre (8)
    • ►  settembre (9)
    • ►  agosto (13)
    • ►  luglio (15)
    • ►  giugno (8)
    • ►  maggio (9)
    • ►  aprile (10)
    • ►  marzo (14)
    • ►  febbraio (20)
    • ►  gennaio (12)
  • ►  2011 (95)
    • ►  dicembre (14)
    • ►  novembre (9)
    • ►  ottobre (6)
    • ►  settembre (3)
    • ►  agosto (7)
    • ►  luglio (4)
    • ►  giugno (6)
    • ►  maggio (9)
    • ►  aprile (5)
    • ►  marzo (7)
    • ►  febbraio (7)
    • ►  gennaio (18)
  • ►  2010 (108)
    • ►  dicembre (13)
    • ►  novembre (14)
    • ►  ottobre (12)
    • ►  settembre (8)
    • ►  agosto (2)
    • ►  luglio (6)
    • ►  giugno (7)
    • ►  maggio (9)
    • ►  aprile (6)
    • ►  marzo (11)
    • ►  febbraio (11)
    • ►  gennaio (9)
  • ►  2009 (69)
    • ►  dicembre (5)
    • ►  novembre (5)
    • ►  ottobre (4)
    • ►  settembre (2)
    • ►  agosto (4)
    • ►  luglio (5)
    • ►  giugno (6)
    • ►  maggio (5)
    • ►  aprile (12)
    • ►  marzo (5)
    • ►  febbraio (7)
    • ►  gennaio (9)

Etichette

  • Alpi
  • Attestato
  • Buon compleanno LIGA
  • Da Facebook
  • Da Vivian Mell - Facebook
  • Dal blog "The angel's fall"
  • Dal blog di Andrea Cinalli
  • Dal blog di Animastella
  • Dal blog di filtr
  • Dal blog Emozioni e sensazioni
  • Dal blog Pensieri e Poesie
  • Dal blog Poesie con Amore
  • Dal blog Poesie in vetrina
  • Foto di Guido R.
  • Giorgio dal blog "Poesie in vetrina"
  • Le foto di Guido
  • Le foto di Nicola
  • Matricole e Meteore
  • Monte Spineto
  • Segnalazioni
  • Tramonto sul mare
  • Verso il Tobbio
  • Via mail da Barbara
  • Via mail da Lucia
  • Via mail da Maria Teresa
  • via mail da Mauro
  • Via mail da Miranda
  • Via mail da Nicola
  • via mail da Rossana
  • Via mail da Vittorio

Segnala una violazione

http://www.frasicelebri.it/argomento/vita/
  • Ho il cancro: il blog...AnnastaccatoLisa non c'è più...
  • Per non dimenticarla...
  • Leggi un libro...

E-book gratis

  • Scarica ebook gratis:
  • Primo Levi: Se questo è un uomo
  • Guido Gozzano: I colloqui
  • Edmondo De Amicis: Cuore
  • Carlo Varese: Folchetto Malaspina
  • Beppe Fenoglio: Una questione privata
  • Alessandro Manzoni: Il cinque maggio
  • ...e tanti altri

Il mio libro

  • Crea il tuo libro

Altri blogs

  • Borbera river
  • Cronache terrestri
  • Dall'Appennino alle Alpi
  • I miei aforismi
  • Le foto dei miei amici
  • Le mie poesie
  • Tra le righe
  • Tutta salute
  • Un mondo di misteri
  • Veri aMICI
Leggi i miei testi su PoesieRacconti

Click on the flag and get the translation:

Widget by Iole
"Annoda i Lacci alla mia Vita, Signore,
Poi, sarò pronta ad andare!
Solo un'occhiata ai Cavalli -
In fretta! Potrà bastare!
.....
Addio alla Vita che ho vissuto -
E al Mondo che ho conosciuto -
E Bacia le Colline, per me, basta una volta -
Ora - sono pronta ad andare"
Emily Dickinson

Lettori fissi

Dedicato a tutti voi

Blog disponibile per tutti coloro che hanno commenti e richieste da inviarmi;
racconti, foto (max 150 kb) pensieri, poesie, ecc. ecc.

Saranno pubblicati e scelti a mio insindacabile giudizio.

  • Lisa blog's
  • Prima pagina
  • Weekend meteo - Zaino in Spalla
  • Traduzioni on line
Histats.com © 2005-2014 Privacy Policy - Terms Of Use - Check/do opt-out - Powered By Histats

Pagine

  • Home page
  • La semplicità...

Cerca nel blog

Tema Semplice. Powered by Blogger.