Era divenuta un labirinto
intricato la vita.
Arrivavi tu
a sbrogliarmi
l'anima.
Ti affidai ogni cosa di me
senza possederla.
Neve (Luce & Vita)
Fate il vostro blog! Poesie, pensieri e racconti dei miei amici...oppure trovati sul web.
giovedì 30 giugno 2011
mercoledì 29 giugno 2011
Fame mia
Casa tranquilla
passione remota
ombroso amore
chiari ricordi
passione remota
ombroso amore
chiari ricordi
dorme qui
sotto il sole
sotto al mio ventre
sotto ai miei umori
sotto ad una piccola gabbia di sensi
sotto il sole
sotto al mio ventre
sotto ai miei umori
sotto ad una piccola gabbia di sensi
troppe commedie di scene infinite
dramma raccolto nel cuore di rosso solcato
dramma raccolto nel cuore di rosso solcato
fame mia d’un perduto sonno d’amore
martedì 21 giugno 2011
No bono
Io ho un amico che si chiama Moustapha.
Ha 23 anni (o 24? Uhm... non ricordo...), è senegalese e di mestiere fa il "vu cumprà". Anche se, a dirla tutta, è un "vu cumprà" un po' particolare... Non è di quelli che ti chiamano, ti stressano per comprare qualcosa... No, lui no. A lui le cose gliele devi chiedere e se ha voglia vende, altrimenti pazienza, venderà ad un'altra persona o venderà un altro giorno. E' un "vu cumprà" stanco. E' un "vu cumprà" che comincia a lavorare alle dieci la mattina e all'una smette perché deve mangiare, pregare, fare la pennichella. Ricomincia alle quattro, per un paio d'ore o tre, non di più. Abita a Carrara e d'estate lavora là, sulle spiagge, d'inverno a Montecatini Terme.
E' a lui che devo il nomignolo "Giuliadottore". E' lui che iniziò a chiamarla così quando gliela presentai.
Io gli voglio un mondo di bene e lui ne vuole a me.
Quando gli dissi della malattia lui mi disse "no bono (con la prima o acuta), mi dispiace, ma te sei tanto bella e tanto brava, passerà". E continua a dirmelo tuttora, ogni volta che ci sentiamo per telefono.
"No bono" è la sua tipica espressione di disappunto.
Se vede qualcuno fumare dice "no bono".
Nel periodo in cui non ero fidanzata e andavo a giro la notte per locali mi diceva "no bono".
Quando seppe che mi stavo licenziando dal posto dove lavoravo all'epoca e dove ci vedevamo tutti i giorni mi disse "no bono".
E a me quell'espressione è rimasta. L'ho fatta un po' mia perché mi piace, mi fa tenerezza.
Continua qui
Ha 23 anni (o 24? Uhm... non ricordo...), è senegalese e di mestiere fa il "vu cumprà". Anche se, a dirla tutta, è un "vu cumprà" un po' particolare... Non è di quelli che ti chiamano, ti stressano per comprare qualcosa... No, lui no. A lui le cose gliele devi chiedere e se ha voglia vende, altrimenti pazienza, venderà ad un'altra persona o venderà un altro giorno. E' un "vu cumprà" stanco. E' un "vu cumprà" che comincia a lavorare alle dieci la mattina e all'una smette perché deve mangiare, pregare, fare la pennichella. Ricomincia alle quattro, per un paio d'ore o tre, non di più. Abita a Carrara e d'estate lavora là, sulle spiagge, d'inverno a Montecatini Terme.
E' a lui che devo il nomignolo "Giuliadottore". E' lui che iniziò a chiamarla così quando gliela presentai.
Io gli voglio un mondo di bene e lui ne vuole a me.
Quando gli dissi della malattia lui mi disse "no bono (con la prima o acuta), mi dispiace, ma te sei tanto bella e tanto brava, passerà". E continua a dirmelo tuttora, ogni volta che ci sentiamo per telefono.
"No bono" è la sua tipica espressione di disappunto.
Se vede qualcuno fumare dice "no bono".
Nel periodo in cui non ero fidanzata e andavo a giro la notte per locali mi diceva "no bono".
Quando seppe che mi stavo licenziando dal posto dove lavoravo all'epoca e dove ci vedevamo tutti i giorni mi disse "no bono".
E a me quell'espressione è rimasta. L'ho fatta un po' mia perché mi piace, mi fa tenerezza.
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martedì 14 giugno 2011
Soluzione di continuità
La tua mano
su di me
era il tramonto
adagiato sul giorno.
Esistevamo
senza soluzione di continuità
e il mondo era parte
su di me
era il tramonto
adagiato sul giorno.
Esistevamo
senza soluzione di continuità
e il mondo era parte
di noi.
lunedì 13 giugno 2011
Molte volte...
Molte volte ho pensato con nostalgia che le generazioni si sono trasmesse questo medesimo libro leggendo in esso sempre qualcosa in meno, proprio come se un unico dito, scorrendo una sola copia, lentamente ne cancellasse le righe. Essere molto sfiorato: la somma di molte carezze è un'abrasione
lunedì 6 giugno 2011
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I dieci versi dalle canzoni di Battiato da appuntarsi e non dimenticare
Il cantautore, morto ieri nella sua residenza di Milo, era nato a Jonia il 23 marzo del 1945. Ha spaziato tra una grande quantità di generi,...
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